Catasto, volano stracci dentro Forza Italia. Scontro Brunetta-Martino sul voto azzurro in commissione

4 Mar 2022 14:11 - di Stefania Campitelli

Volano stracci dentro Forza Italia sul terreno minato della riforma del catasto. È scontro a distanza tra il ministro Renato Brunetta e il collega di partito Antonio Martino, capogruppo in commissione Finanze di Montecitorio. “Rispetto il ministro Brunetta, ma non si può definire incomprensibile il voto di ieri di Forza Italia”. Così Martino che è stato fra quelli che, con Paolo Barelli,  più si sono spesi con palazzo Chigi per arrivare a sciogliere in modo ‘pacifico’ il nodo che ha spaccato la maggioranza.

Scontro Brunetta-Martino sul catasto

Prima di prendere la decisione di votare per lo stralcio della riforma del catasto “sono stati sentiti i vertici del gruppo e del partito“, sottolinea Martino. “Da una parte c’era il tema legato all’emersione del ‘nero’. Dall’altra si rischiava di dare via libera allo studio degli estimi catastali in cui, questo sì incomprensibile, si finiva con il fare un collegamento tra valore catastale e… valore di mercato”.

Il ministro: incomprensibile il voto di FI

Per Brunetta invece il voto del suo partito in commissione Finanze  è stato incomprensibile. “A ottobre la linea condivisa all’interno del partito era chiara”, dice il ministro azzurro. “E  ha portato all’approvazione del provvedimento in Cdm da parte dei ministri di Forza Italia. Confermo la linea, dice Brunetta,  la casa non si tocca, né ora né mai. Ma con la revisione del catasto il contribuente medio non si accorgerà di nulla.

Nessuno pagherà di più, non è una patrimoniale

“L’impegno che il governo ha preso è che nessuno pagherà di più. L’imposizione fiscale su case e terreni rimarrà invariata. L’analisi di impatto della regolamentazione è chiara. L’articolo 6 del disegno di legge prevede che le informazioni rilevate non siano utilizzate per la determinazione della base imponibile dei tributi e, comunque, per finalità fiscali”. Insomma Martino si sbaglia. Il sospetto della patrimoniale surrettizia, oltretutto, conclude Brunetta, “è sorto alla luce dei contatti intercorsi tra palazzo Chigi e Pd-M5S. E la posizione di Fi è sempre stata quella di evitare possibili ulteriori costi sulla casa degli italiani”.

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