Consacrazione di Russia e Ucraina alla Madonna, Pedrizzi (Ucid): “Un gesto storico di Papa Bergoglio”
Si svolgerà domani, venerdì 25 marzo, durante la Celebrazione della Penitenza, che Papa Francesco presiederà alle ore 17 nella Basilica di San Pietro, la storica cerimonia con la quale consacrerà all’Immacolato Cuore di Maria la Russia e l’Ucraina. Lo stesso atto, lo stesso giorno, sarà compiuto a Fatima da Sua Eminenza il Cardinale Krajewski, Elemosiniere di Sua Santità, come inviato del Santo Padre.
La Consacrazione di Russia e Ucraina alla Madonna e la speranza dei cattolici
“Con questa storica ed attesa da anni iniziativa Papa Bergoglio si inserisce nella tradizione dei grandi Papi cattolici. Un gesto che non è solo simbolico, ma si spera anche con effetti pratici sulle coscienze dei protagonisti del conflitto, vista la tradizionale ispirazione cristiana e la vocazione mariana che pervade da sempre entrambi i popoli coinvolti, loro malgrado, nell’assurda guerra, commenta il Presidente dell’UCID Lazio e Presidente nazionale del Comitato Scientifico, Riccardo Pedrizzi, alla vigilia della dichiarazione solenne annunciata dal Pontefice.
“Riportare Dio al centro della storia e di un percorso di pace, coinvolgendo cuori e sensibilità della comunità internazionale intorno alla figura di Maria, può davvero avviarci sulla strada della riconciliazione che scuota le coscienze perché quello di Bergoglio non sarà solo un gesto spirituale ma anche ‘politico’, che deve e può andare in profondità, incidere nelle trattative e nel confronto in atto tra le parti, un gesto al quale si spera possano unirsi i vescovi di tutto il mondo”.
Il messaggio della Madonna di Fatima del 1917
Il senatore Pedrizzi ricorda come la Madonna di Fatima avesse formulato una specifica richiesta il 13 luglio del 1917, nella seconda parte del segreto rivelato a Suor Lucia, quando chiese la consacrazione della Russia al Suo Cuore immacolato e che questa consacrazione fosse fatta “in unione con tutti i vescovi del mondo”.
“L’augurio degli imprenditori e dei dirigenti cattolici italiani è che l’iniziativa del papa possa contribuire al processo di pace più di quanto possano fare le armi e unire tutta la comunità cattolica nella mobilitazione contro la guerra in nome dell’Amore di Maria, anche dando la massima diffusione alla straordinaria notizia”, conclude Pedrizzi.