Conte: la missione russa del marzo 2020 in Italia? Furono solo aiuti sanitari. Non sono preoccupato
Giuseppe Conte non è preoccupato per le parole di Alexei Paramonov, direttore del dipartimento europeo del ministero degli Esteri russo. Le allusioni agli aiuti russi durante la fase più critica della pandemia in Italia, quando era presidente del consiglio proprio Giuseppe Conte, hanno suscitato polemiche e sospetti.
Gli aiuti giunsero nel marzo 2020 dopo una telefonata tra Conte e Putin: 28 medici, 4 infermieri e 72 militari insieme a mascherine, ventilatori polmonari e altri materiali sanitari. “Questa vicenda – commenta oggi Giuseppe Conte – è molto chiara e trasparente”.
Conte: sugli aiuti dalla Russia c’è relazione del Covid
In un momento di estrema difficoltà c’è stata, da parte della Russia e di Putin in particolare, “l’offerta della disponibilità di mandare un gruppo di sanitari, scortato dai militari, in ragione della grande esperienza da loro maturata in questo settore nelle precedenti pandemie”.
“C’è una relazione del Copasir – ha continuato Conte – che ha ascoltato sia i direttori dell’intelligence sia il ministro della Difesa, e i dati acquisiti hanno certificato che non ci sono stati mai elementi per pensare che questa missione russa sia sconfinata al di fuori dell’ambito sanitario”.
Conte: su quel gesto di solidarietà avvertii il ministro della Difesa e gli altri ministri
“Avvertii il ministro della Difesa e gli altri ministri – ricorda Conte – e accettammo questo aiuto, questo gesto di solidarietà. Mi sembra che al di là dei complottismi e di chi fa dietrologia, sia il ministro della Difesa sia i direttori dei servizi di intelligence davanti al Copasir hanno chiarito che questa missione, che ricordiamo è stata una missione sempre accompagnata dai nostri militari, ha avuto solo uno sviluppo in ambito sanitario, come era stato anticipato. Direi che tutte le insinuazioni, le allusioni, le preoccupazioni che oggi sorgono non hanno alcun fondamento, stando a tutti i dati raccolti”.