Continua il martirio di Mariupol. Già più di tremila le vittime. L’Onu: ci sono fosse comuni
Mariupol resta sotto assedio. L’agenzia Dpa riferisce di fonti ucraine e russe secondo cui continuano violenti scontri. I russi stanno bombardando siti civili e militari con attacchi aerei e dell’artiglieria, e cercano di avanzare nel centro della città. Anche Oleksiy Arestovych, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha riferito di combattimenti in strada a Mariupol. Da parte russa, riporta ancora la Dpa, il leader ceceno Ramzan Kadyrov ha diffuso video che mostrerebbero il dispiegamento di suoi combattenti a Mariupol.
Secondo fonti ucraine gli occupanti russi hanno portato via con la forza medici e pazienti dal primo ospedale della città. Lo comunica il Comune della città sul suo canale Telegram, aggiungendo che “stando alle parole dei testimoni, i russi hanno portato via le persone che si stavano nascondendo nel seminterrato dell’ospedale”. Nelle cantine della struttura sanitaria – fa sapere il Comune di Mariupol – “c’erano circa 700 persone, ma è ancora da chiarire quanti cittadini siano stati portati via”.
Venerdì era stato distrutto il centro di riabilitazione pediatrica, riaperto solo pochi mesi fa, nell’autunno 2021, dopo i lavori di ricostruzioni finanziati anche dalla Bei, la banca europea per gli investimenti. “Abbiamo costruito questa moderna struttura medica insieme alla Banca europea per gli investimenti. Un luogo pensato per salvare la vita dei bambini, distrutto da chi ha deciso di ‘liberarci’ con la forza”, si legge nel messaggio del Comune di Mariupol, che su Telegram condivide anche un video della struttura distrutta dai bombardamenti.
Infine Matilda Bogner, responsabile della missione di monitoraggio per i diritti umani delle Nazioni Unite, denuncia la presenza di fosse comuni a Mariupol. “Con le immagini satellitari, siamo riusciti ad raccogliere informazioni su una fossa comune. Stimiamo che in ognuna di questa fosse ci siano 200 cadaveri”, ha affermato, citata dalla Bbc, precisando che non si tratta necessariamente solo di civili. Il suo team sta cercando di valutare, se non il numero, l’entità delle vittime civili nella città sul Mare d’Azov assediata dalle forze russe.
Fonti militari locali nei giorni scorsi hanno denunciato che il bilancio delle vittime, solo a Mariupol, potrebbe superare le tremila. I corpi delle persone uccise sono spesso lasciati ai bordi delle strade, perché è troppo pericoloso recuperarli. Per questo, vengono poi portati in fosse comuni. Fonti Onu hanno sottolineato che il numero delle vittime “è considerevolmente più alto” di quello ufficiale, a causa delle difficoltà a verificare le notizie e a raccogliere informazioni in zone in prima linea nella guerra.