Covid, quasi 100mila nuovi casi e 177 decessi. Speranza in pressing sull’Europa per la quarta dose
Il virus, forte della sua variante più contagiosa: la Omicron 2, continua la sua corsa. Sono 99.457 i nuovi casi di coronavirus registrati oggi in Italia, a fronte di 660.708 tamponi eseguiti. Il tasso di positività si attesta al 15,1%, in aumento rispetto al 14,5% di lunedì. I decessi nelle ultime 24 ore sono stati 177. Stabili le terapie intensive (487 in tutto), mentre sono 244 in più di lunedì i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid. I guariti odierni sono 87.297. Intanto, sul fronte vaccinale dai media d’oltreoceano apprendiamo che la Food and Drug Administration americana ha autorizzato la quarta dose dei vaccini contro il Covid di Pfizer-Biontech e di Moderna per coloro che hanno dai 50 anni in su oltre che per alcune categorie di immunocompromessi. E Speranza, in pressing su un piano condiviso a livelo europeo di una «quarta dose condivisa per determinate fasce generazionali più fragili».
Speranza torna a evocare lo spettro della quarta dose
Dunque, Speranza torna a evocare lo spettro di una quarta dose da estendere, sempre nell’ambito dei fragili, in virtù di una asticella da definire a livello europeo. «In questo momento nessuno parla a livello mondiale, e neanche a livello europeo, di una quarta dose di vaccino anti-Covid per tutti», si affretta a precisare il ministro della Salute Roberto Speranza, a margine del Consiglio Epsco a Bruxelles. E spiega: «Noi siamo già partiti in Italia con la quarta dose per gli immunocompromessi – aggiunge – che sono quelli assolutamente più fragili degli altri».
Pressing sull’Ue per la «quarta dose condivisa» con «un’asticella unica in tutti i Paesi europei»
«La valutazione in corso che io credo, a partire dalla riunione di oggi, si potrà fare a livello europeo – prosegue – è quella di una quarta dose condivisa per determinate fasce generazionali più fragili». Quindi, aggiunge Speranza, «stiamo parlando della fascia più anziana. Con un’asticella che dobbiamo definire, che chiediamo alla Commissione di indicare e che deve essere secondo me la stessa in tutti i Paesi europei».
Allargare la quarta dose a fasce più ampie di popolazione dipenderà da una valutazione futura
Ad oggi, sottolinea Speranza, «non abbiamo ancora certezza su quando potranno arrivare vaccini adattati alle nuove varianti» del Sars-CoV-2. Quindi se allargare la quarta dose a fasce più ampie della popolazione e con quale versione del vaccino. «È una valutazione che dovremmo fare solo quando avremo certezza su questo elemento. Nel frattempo la priorità è proteggere le persone più fragili. Questo – conclude – è l’obiettivo di fondo».