Crisi ucraina, con la scusa dello stato di emergenza vogliono portare in Italia il mais con Ogm e pesticidi

2 Mar 2022 20:34 - di Roberto Frulli

E c’è anche chi, con la crisi ucraina in atto, cerca di trovare il modo di rifilare ai consumatori italiani cereali Ogm e con i pesticidi.

L’Anacer, l’associazione nazionale di riferimento degli importatori di cereali e che ha fra i suoi associati i pastifici Rummo, i molini Casillo, il brand Amadori e molte altre aziende del settore fra cui vari produttori di mangimi per animali, chiede con una lettera al governo di consentire, come misura di emergenza, l’import di mais da Usa e Argentina per un periodo di sei mesi derogando dagli attuali vincoli comunitari su ogm e pesticidi.

Nella lettera ai ministri delle Politiche agricole Stefano Patuanelli e degli Esteri Luigi Di Maio, i cerealisti si dicono, infatti, molto preoccupati per le ripercussioni che la crisi Russo-Ucraina rischia di provocare nella catena di approvvigionamento dell’industria alimentare e mangimistica italiana in quanto l’Ucraina è uno dei principali fornitori italiani di grano tenero, mais, farina di girasole, prodotti destinati prevalentemente all’industria di prima trasformazione (mangimifici e molini).

“Il blocco dei cargo provenienti dal mar Nero e dal mar d’Azov, ma soprattutto la mancanza di origini alternative per l’approvvigionamento dell’industria nazionale provocherà una crisi senza precedenti – paventano i cerealisti nella missiva che Adnkronos ha potuto visionare – per fronteggiare la quale occorre prendere delle decisioni sin d’ora“.

Infatti, spiegano “le scorte a disposizione sul territorio del nostro Paese non potranno sostenere a lungo il mancato approvvigionamento dall’Ucraina, per cui riteniamo sia importante valutare la possibilità di autorizzare l’arrivo di questi prodotti da origini attualmente precluse dalla regolamentazione comunitaria“.

In particolare, il problema si pone per il mais, in quanto i Paesi in grado di fornire le quantità necessarie di questo cereale all’industria italiana e comunitaria sono gli Stati Uniti e l’Argentina, ma “le importazioni da queste origini sono limitate, di fatto, dalle caratteristiche qualitative richieste dalla legislazione comunitaria: per quanto riguarda gli Stati Uniti la limitazione deriva dalle varietà Ogm ivi coltivate che non sono ancora autorizzate nella Ue, mentre per l’Argentina dai limiti massimi dei residui di pesticidi che ne impediscono la commercializzazione in Europa“.

“Considerato lo stato di emergenza – sollecita l’Anacer – sarebbe necessario derogare dai vincoli regolamentari per un periodo limitato di 6 mesi al fine di permettere l’approvvigionamento fino al prossimo raccolto maidicolo comunitario“.

I cerealisti vedono poi un ulteriore motivo di preoccupazione per l’approvvigionamento di cereali e semi oleosi dai Paesi dell’Est europeo, perché l’alternativa degli arrivi via treno in Italia viene limitata dalla rete ferroviaria slovena che, trovandosi in via di ristrutturazione non potrà garantire l’arrivo di materie prime da Ungheria e Romania, “causando ulteriore motivo di instabilità per l’intero comparto mangimistico e molitorio“.

E non ultimo, gli importatori italiani di materie prime agroalimentari invocano “flessibilità” nelle dogane dei porti italiani di arrivo sulla documentazione (certificati di origine, certificati fitosanitari, ecc.) che accompagna la merce sulle navi che sono riuscite ad imbarcare grano, mais ed altri prodotti prima dello scoppio delle ostilità, e che le dogane ucraine non hanno potuto rilasciare e non potranno fornire a causa del conflitto bellico, al fine di “evitare blocchi della merce o ritardi nelle consegne“.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • Anna Maria 3 Marzo 2022

    E certo, come no importiamo tutte le schifezze immaginabili e possibili con aggiunta di pesticidi per incrementare sempre più malattie oncologiche, pur di fare arricchire il mercato alimentare e i mercanti alimentari con la scusa della guerra e con tutte le scuse immaginabili e possibili. SI DEVE REGOLAMENTARE E SPECIFICARE QUEL PRODOTTO, QUELLA PASTA DA QUALE PAESE PROVIENE IN MODO CHE IL CONSUMATORE POSSA ATTUARE UNA SCELTA PER LA SALUTE DI TUTTI! PER QUANTO MI RIGUARDA STO GIÀ ATTUANDO QUESTA SCELTA, SE NON TROVO SPECIFICATA LA PROVENIENZA DI QUESTO O QUEL PRODOTTO LO SCARTO A PRIORI!!

  • Franco.Prestifilippo 3 Marzo 2022

    ….e non solo! e Grazie anche al pronto INTERVENTO del sig. Gentiloni che si affrettò a firmare con il primo Ministro Canadese un accordo per importare granaglie dal Canada, forse, senza consultare gli Italiani per un problema di tale importanza, tanto lui e molte atre persone mangiano alla Camera dei deputati o al Senato!

  • giulio sole 3 Marzo 2022

    Una cosa sono gli OGM, altra i pesticidi. Rinunciare agli OGM è come rinunciare ai vaccini o ai farmaci. il nostro solito pseudoambientalismo