David “a lutto”, il direttore degli Uffizi boccia Nardella: «Un errore coprire le statue» (video)

8 Mar 2022 12:12 - di Federica Parbuoni
david

Non è piaciuta affatto al direttore degli Uffizi, Erike Schimdt, l’idea del sindaco di Firenze, Dario Nardella, di coprire la copia del David di Michelangelo in piazza della Signoria con un sacco nero in segno di lutto per la guerra e di solidarietà nei confronti dell’Ucraina. «Così com’era un errore coprire le statue dei Musei Capitolini per la visita del presidente iraniano nel 2016, per presunti motivi di pudicizia, così lo è anche adesso, per le dichiarate ragioni di lutto», ha detto il direttore degli Uffizi.

Il direttore degli Uffizi boccia il David coperto a lutto

Lo storico dell’arte ha ricordato che «le statue nei musei e sulle piazze delle nostre città hanno un forte valore non solo artistico ma educativo, poetico, identitario, di incoraggiamento individuale e collettivo». Per questo «vestirli o tatuarli con proiezioni di loghi commerciali o di messaggi politici falsa il loro senso e nolente o volente li banalizza, spesso ridicolizzandoli». Quanto a «coprirli completamente, per qualunque motivo», secondo Schimdt, «equivale a una censura, e pertanto si oppone ai fondamenti della società libera».

Da FdI a Spc: critiche bipartisan per l’iniziativa di Nardella

Dunque, al di là delle buone intenzioni, Schimdt boccia l’iniziativa presa da Nardella, che nelle intenzioni del sindaco dovrebbe andare avanti fino alla fine della guerra. Una bocciatura arrivata, in maniera bipartisan, anche dal consiglio comunale, tanto la Lega quanto Sinistra Progetto Comune hanno bollato il gesto come «ignorante» o privo di senso. È stato poi FdI, tramite il capogruppo in consiglio comunale, Alessandro Draghi, ad avanzare una richiesta un passo indietro sull’iniziativa, annunciando che l’avrebbe formalizzata in occasione delle comunicazioni di oggi del sindaco sull’accoglienza dei profughi, per altro sollecitate dallo stesso partito. «Non condivido – ha spiegato Draghi – la copertura della statua fino a fine guerra».

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