Feltrinelli, Gasparri: “No a esaltazioni e sconti sulle sue colpe. Fu un cattivo maestro, anche per se stesso”
A 50 anni esatti dalla sua morte, avvenuta il 14 marzo 1972, torna sotto i riflettori Giangiacomo Feltrinelli. Tra chi rivisita, commenta e ricorda vita e impegno dell’intellettuale e editore, anche il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri. Il quale, in controtendenza con facili agiografie e stereotipate esaltazioni culturali, sulla sua figura e sul suo operato rileva: «50 anni fa, nel corso di un attentato ad un traliccio elettrico, moriva Giangiacomo Feltrinelli. In questi giorni si ricorda la sua opera di intellettuale e di editore. Ma si sottovaluta, o talvolta addirittura si esalta, la sua più che discutibile opera di fondatore di gruppi terroristici. E la sua azione di sostegno a persone che riempirono in quei drammatici anni ’70 l’Italia di sangue. Del resto lo stesso Feltrinelli morì durante un attentato che lui aveva concepito e che tentò di eseguire personalmente».
Giangiacomo Feltrinelli, Gasparri: “No a equivoche esaltazioni di un cattivo maestro”
«Ma in questi giorni si legge di tutto», prosegue Gasparri nella sua riflessione. Aggiungendo: «Addirittura su un giornale capita di imbattersi in frasi di noti giornalisti che dicono che “ridurre l’eredità culturale di Giangiacomo Feltrinelli al suo epilogo militarista, è una forma di ignoranza tipica dello spirito vendicativo che si abbatte su chiunque abbia osato tentare un assalto al cielo”». Pertanto, sottolinea il senatore azzurro, «mettere bombe ai tralicci e finanziare gruppi terroristici in Italia e all’estero è considerato da qualcuno “un assalto al cielo”, del quale si dovrebbe avere nostalgia». Mentre per Gasparri, «Feltrinelli è stato un cattivo maestro, anche per se stesso. Si è immerso in vicende che gli sono costate la vita. Rimanendo vittima della sua imperizia di terrorista che intendeva passare dalla teoria all’azione. Per fortuna che “quell’assalto al cielo” è stato sconfitto. Era l’assalto del terrorismo. Di chi seminava sangue nelle strade».
Gasparri: va ricordato con onestà intellettuale senza sconti per “le gravi colpe di cui si è macchiato”
E allora, esortando a rileggere sinceramente la figura dell’editore scomparso 50 anni fa, Gasparri invita all’onestà intellettuale e a soffermarsi sul fatto che: «Ricordare Feltrinelli è ovvio, ma in maniera sincera. Sottolineandone la negatività e le gravi colpe di cui si è macchiato. Evitando una equivoca esaltazione di uno dei peggiori protagonisti della recente vita italiana. Speriamo – conclude quindi il senatore – che chi è nostalgico “dell’assalto al cielo” non ne voglia riproporre le imprese come quelle di un “eroe” dell’album di una famiglia sbagliata».