“Fuori l’amante di Putin dalla Svizzera”: la petizione contro la zarina firmata a furor di popolo
Fuori la Zarina dalla Svizzera. E senza troppi complimenti pure. Una petizione comparsa su change.org e dal titolo tedesco lungo e significativamente allusivo: «Cara Confederazione Svizzera, perché concedi la residenza ai complici del regime di Putin? Per favore, unisci Alina “Eva Braun” Kabaeva al suo “Führer” Vladimir». Un plebiscito che sta mietendo consensi a rotta di collo. Aumentando la lunga lista di firme di minuto in minuto: ne sono arrivate 55mila in poche ore. E continuano a piovere sottoscrizioni. Secondo quanto riferisce in queste ore il sito del Tgcom24, a presentare formalmente il foglio di via alla zarina, avrebbero provveduto «i cittadini provenienti da Russia, Ucraina e Bielorussia, che chiedono di espellere la donna: presunta amante del presidente russo. E che pare si nasconda in una villa di lusso di una segreta località elvetica.
Svizzera, la petizione per bandire la presunta amante di Putin viaggia veloce
L’ex ginnasta 38enne, campionessa olimpica, ex modella e ora anche politica – con tanto di ruolo da first lady ufficiosa – Alina Kabaeva è una delle donne russe più influenti, al centro delle cronache mondane da quando il sospetto di essere l’amante del presidente russo si è accreditato come una certezza. Tanto che sono moltissimi quelli che ritengono le due gemelle, nate vicino a Lugano, e ora di sette anni, figlie di Putin. E anche sé, né il leader russo, né la Kabaeva, hanno mai confermato la relazione, i più restano convinti che i due si siano addirittura sposati con una cerimonia ortodossa privata. Un dubbio che molti considerano ormai risolto dopo che – nonostante la bella ex atleta compaia raramente in pubblico – un video l’ha ripresa mentre ballava a Mosca a dicembre. Quando i rumors di una possibile invasione di Mosca dell’Ucraina serpeggiavano rumorosamente.
Adesione a furor di popolo: raggiunte in poche ore 55.000 firme
E oggi che la guerra è una tragica realtà, nonostante i tentativi di sparire dai radar, la 38enne Alina – nata 38 anni fa a Tashkent, capitale dell’Uzbekistan – è finita, suo malgrado, nel mirino dell’attenzione internazionale. Ora la donna è stata presa di mira dagli attivisti che chiedono alla Svizzera di espellere lei e i suoi figli. E a chiare lettere, sottolineando nel testo della petizione che: «Nonostante la guerra in corso la Svizzera continua a ospitare un complice del regime di Putin. Ricordiamo che non è solo una semplice donna inquinata dal legame con il dittatore russo, ma è anche una criminale contro l’umanità».
L’ex campionessa olimpica nel mirino dell’attenzione internazionale
Un riferimento al fatto che, oltre ad essere considerata la presunta partner segreta di Putin, la donna – su cui finora non è calata la scure delle sanzioni – oltre ad essere considerata la presunta partner segreta di Putin è anche presidente del consiglio di amministrazione del National Media Group. Che, come ricorda sempre il Tgcom24, «è un importante colosso televisivo e quotidiano legato al Cremlino, con uno stipendio di quasi 8 milioni di sterline l’anno».