Hala Kijowska, negozi trasformati in dormitori: storie e immagini di chi è fuggito dalla guerra (fotogallery)
Oksana, medico di una onlus finlandese, ha sulle spalle la scritta “Svegliati Europa” e una lunga treccia castana. Ci chiede se siamo italiani e se vogliamo caricare subito dei fuggitivi. Così ci accolgono al centro di accoglienza di Hala Kijowska. Fino a un mese fa un centro commerciale. Oggi tutti i punti di vendita sono stati riconvertiti in punti di fortuna. Dietro le vetrine di quelli che un tempo erano negozi, punti di assistenza, Un negozio di abbigliamento è stato adattato per le donne che devono allattare. La maggior parte sono proprio donne, spesso con prole. Come Aisha, fuggita dalla guerra con i suoi tre bambini. Il marito è al fronte e lei è rimasta con un singolare duplice ruolo di rifugiata e volontaria. “Aiuto chi sta peggio di me”, mi spiega traducendo le sue frasi dall’ucraina in inglese grazie a una app del cellulare.
Hala Kijowska: volti e immagini di chi ha perso tutto
A proposito di app e di cellulari, l’organizzazione polacca è impressionante. A disposizione dei rifugiati c’è anche il wifi libero: per riconoscerlo è facilissimo, ha i colori dell’Ucraina. Le immagini degli stand del vecchio commerciale danno un effetto straniante. Una giovane donna vaga per la struttura con un vezzoso pigiama, come alla ricerca di una parvenza di quotidianità. Alcuni bambini si rincorrono, trasformando il centro di accoglienza in un parco giochi. Poco distante dei cani al guinzaglio li guardano sulle loro brandine. Gli animali domestici sono tanti e fanno capire che chi è fuggito dalla guerra aveva una sua vita ordinaria e di come tutto sia precipitato improvvisamente. In uno stand, mentre un’anziana viene visitata da un medico, campeggia ancora una pubblicità cartonata della Kinder, dedicata al Natale. L’ennesimo elemento dissonante di uno scenario che in Italia conosciamo solo dai racconti dei parenti di un tempo. Ecco alcune foto da Hala Kijowska. Non servono altre parole.
(foto e servizio di Valter Delle Donne)