I ridicoli pacifisti di sinistra: sono sempre i soliti che dicevano “né con lo Stato né con le Br”
Gli organizzatori della manifestazione di Roma per la pace in Ucraina hanno dichiarato dal palco di piazza San Giovanni la presenza di oltre 50mila partecipanti e l’adesione di oltre 200 associazioni. Dunque, considerano l’evento scandito dallo slogan “Né con la Russia né con la Nato” un successo e «un segnale importante per chiedere un immediato cessate il fuoco». «Disarmo, neutralità attiva, stop alle armi, riduzione delle spese militari: le parole d’ordine del movimento per la pace, che da questa piazza – hanno rivendicato – trova nuova forza per le sue rivendicazioni». Anche su Twitter il refrain della protesta dei pacifisti è balzato in tendenza, ma c’è un “ma”: a portarcelo non è stata tanto l’affluenza in piazza, quanto un editoriale di Antonio Polito che smaschera le contraddizioni, le illusioni e, in fin dei conti, le ipocrisie dell’arcobalenato mondo pacifista.
La Cgil isolata dagli altri sindacati
Si tratta delle stesse questioni che hanno spaccato il fronte sindacale. E spinto Cisl e Uil a isolare la Cgil, rimasta l’unica organizzazione a scendere in piazza. «Noi – ha spiegato il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri – saremo in tutti luoghi dove si chiede e si pretende la pace. Abbiamo però le nostre idee: la Russia – ha ricordato – ha aggredito un Paese libero e lo ha aggredito con i carrarmati, le bombe, e provocando stragi di innocenti. La responsabilità – ha concluso Bombardieri – è chiara senza se e senza ma».
“Né con la Russia né con la Nato”: l’assurdo slogan dei pacifisti
Dunque, c’è poco da dire “Né con la Russia né con la Nato” e chiedere un generico, utopistico, ipocrita «stop alle armi». Un atteggiamento che, ha sottolineato Polito sul Corriere della Sera di oggi, rappresenta una «inversione dell’onere della pace, per cui dovremmo essere noi, Occidente, a “cessare” una guerra avviata da Putin, evitando di farlo arrabbiare e fingendo di non sentire, ovviamente per il loro bene, gli ucraini che ci chiedono aiuto». Gli ucraini «la libertà ce l’avevano già, e pure la pace», ha ricordato il giornalista, ai pacifisti che, come la filosofa Donatella Di Cesare, sostiene che «non si conquista la libertà attraverso la guerra» e che «la pace è anche pensare di poter avere torto».
Gli ucraini hanno «il diritto di combattere per la libertà»
«Non c’è pace basata sul sopruso», ha quindi avvertito Polito, rivendicando che non si può negare agli ucraini «il diritto di combattere per la libertà». «L’altra sera – ha proseguito Polito, entrando nel merito della piattaforma della manifestazione di oggi – abbiamo ascoltato Maurizio Landini a Tg2Post sostenere, con la sua abituale foga, che “noi dobbiamo cessare questa guerra”, ed “evitare la Terza guerra mondiale che dice Biden”, e che perciò invece di mandare le armi, perché “non si risponde alla guerra con la guerra”, “bisogna che scenda in campo l’Onu”».
Polito: «Ricordano quelli del “Né con lo Stato né con le Br”»
«Il difetto di queste posizioni “neutraliste”, che hanno portato la Cisl a non aderire alla manifestazione, sta nel mettere sullo stesso piano aggredito e aggressore», ha quindi chiarito Polito, sottolineando che «né con Putin né con la Nato» suona come «la riedizione di un vecchio e famigerato slogan degli anni di piombo, “né con lo Stato né con le Br”».