Il gen. Graziano: «Il Donbass come il Libano. La guerra in Ucraina per l’Ue è stata una sveglia»
Pensare ad una forza di interposizione, sul modello di quella in Libano, per l’Ucraina «è abbastanza complicato, ma si può fare. In Libano c’era un accordo delle Nazioni Unite. Qui ci vorrebbe un accordo russo-ucraino per chiedere l’intervento di una forza di pace. Il problema è che la Russia siede nel Consiglio di sicurezza dell’Onu e ha un diritto di veto». È quanto afferma, in un’intervista a Repubblica, il generale Graziano, che nel 2007 guidò quella forza di interposizione, ed ora è il presidente del Comitato militare dell’Unione Europea.
Il generale Graziano: «Cessare le ostilità»
«Comunque, bisognerebbe innanzitutto cessare le ostilità e mettere in piedi un gruppo di interposizione con numeri importanti: 15mila-20mila uomini, schierati lungo il confine sul Donbass. Con chiare indicazioni e regole di ingaggio e un mandato molto preciso. Le forze di separazione devono essere ben protette e bene armate perché se fossero deboli qualcuno avrebbe la tentazione di attaccarle».
La guerra in Ucraina è stata “una sveglia”
Il generale Claudio Graziano sottolinea che la guerra in Ucraina è stata «una sveglia per noi». «Un mese fa, a guerra appena scoppiata, in sole quattro ore abbiamo deciso l’uso di un nuovo strumento che si chiama “European Peace Facility”, una disponibilità finanziaria per condurre le operazioni. Si tratta di 500 milioni di assistenza all’Ucraina (450 per armi letali). Poi questa cifra è raddoppiata e alla fine a Varsavia abbiamo cominciato veramente a parlare di difesa comune».
Il generale Graziano, il “piano A” dei russi è “fallito”
Riguardo alla situazione sul campo, il generale sottolinea che il “piano A” dei russi è «fallito, e sicuramente il loro obiettivo minimo è il Donbass e Mariupol» . «Spero che il negoziato proceda perché è l’unica via per la pace. Questo però solo quando c’è la volontà delle parti e le armi tacciono. E per ora non è così. Siamo in una fase di stallo operativo» prosegue. Notando che «i russi sono già passati al bombardamento indiscriminato».