Il generale Figliuolo ha scritto un libro che fa infuriare i virologi: “Senza il Covid restavano sconosciuti”
Le liti dei medici in tv? Per il generale Figliuolo “certe scene potevamo, e dovevamo, risparmiarcele. Non hanno aiutato la gente a capire”. Inoltre,”la fama improvvisa ha fatto emergere nel mondo scientifico contrasti umani e naturali”. È uno dei passaggi più controversi del libro scritto dal commissario straordinario all’emergenza coronavirus e di imminente uscita nelle librerie.
Francesco Paolo Figliuolo, nel libro scritto con Beppe Severgnini Un italiano – Quello che la vita mi ha insegnato per affrontare la sfida più grande edito da Rizzoli, in uscita domani, ha avuto parole dure sui medici e i litigi in tv anche rispetto alle diverse posizioni sul virus. “Ho un sospetto – si legge nel libro – i virologi, molti dei quali sono bravissimi, in ambito scientifico sono stati un po’ negletti. Non perché la virologia sia una disciplina minore rispetto alla cardiologia, alla chirurgia o all’oncologia. Però, diciamo la verità, il grande pubblico un virologo manco sapeva chi era…”, continua. “La fama improvvisa ha fatto emergere nel mondo scientifico contrasti umani e naturali”, conclude.
Il generale sul predecessore Arcuri: “Io sono stato più dinamico di lui”
E ancora, sul fallimento del vaccino AstraZeneca. ”Certo, questo cambio di indicazioni non ha giovato. Su AstraZeneca sono state fornite più di dieci raccomandazioni diverse in sei mesi” ma ”è risultato efficace e costa meno di tutti gli altri, questo è sicuro” Figliuolo ha poi spiegato che trattandosi di ”un vaccino adenovirale, come quelli di una volta, in sostanza, e non può essere rapidamente rielaborato per far fronte a varianti aggressive” e che quindi ”non ha le possibilità di sviluppo né la flessibilità dei vaccini di tipo mRna”.
Una puntura di spillo indiretta arriva anche al commissario precedente Domenico Arcuri. “Il mio è stato un approccio più dinamico, che viene fuori da esperienze di tipo diverso. La struttura precedente era basata su Invitalia, una grande stazione appaltante”.
Bassetti: “Spero che quel passaggio del libro non l’abbia scritto Figliuolo”
Inutile dire che il libro di Figliuolo ha sollevato già un vespaio di polemiche. Matteo Bassetti replica per le rime: “Non so a chi si riferisca il generale, certamente ho grande stima di lui, ma che si metta a dare giudizi su medici bravi e meno bravi lo trovo esagerato e poteva evitarselo. Spero l’abbia scritto Severgnini e non Figliuolo. Perché discutere, ragionare e avere idee diverse in ambito scientifico porta a migliorarsi. Un continuo confronto pubblico ha portato all’arricchimento di tutti noi. “Magari” Figliuolo “dovrebbe vedere quello che si è fatto a livello di governo, perché se si fossero ascoltati gli scienziati certi errori non si sarebbero commessi”.
Gismondo: “Dal generale un commento evitabile”
Mentre Maria Rita Gismondo è ancora più dura. “La considerazione secondo cui, se non ci fosse stata questa pandemia, ‘il grande pubblico un virologo manco sapeva chi era…’, la trovo non giustificata. Un commento evitabile”. La virologa tiene a rammentare a Figliuolo che l’epidemia di Sars-CoV-2 “non è certo l’unica situazione in cui siamo intervenuti e interveniamo”. Per fare qualche esempio, Gismondo cita “Sars, Ebola, la cosiddetta influenza suina”. Ma soprattutto, “ricordo anche tutto il lavoro che giornalmente facciamo nella diagnostica delle malattie infettive. Un lavoro senza il quale – sottolinea – credo che tutti staremmo molto male”.