Il generale Tricarico elogia la resistenza ucraina: le armi vanno date a un popolo che si difende
La resistenza ucraina è degna di elogio. Non solo ha sorpreso l’esercito russo ma sta costringendo Putin a cambiare i suoi piani sulla “guerra lampo”. Il generale Leonardo Tricarico, presidente Fondazione Icsa e già capo di Stato maggiore dell’Aeronautica, spiega al Messaggero che gli ucraini stanno utilizzando al massimo la guerriglia urbana o non urbana.
“La guerriglia – afferma – può essere molto fastidiosa e può diventare determinante laddove arrivino le armi”. Intanto la resistenza del popolo ucraino «ha giocato un ruolo importante, la reazione era totalmente inaspettata. Putin pensava di poter arrivare a Kiev, rovesciare il governo e metterci un suo uomo. In questo, sicuramente, è stato tratto in inganno dai suoi collaboratori. La risposta del Paese, però, è stata davvero inattesa, basti pensare che ci sono ucraini che partono dall’Italia per tornare a combattere nel loro Paese, sono cose da 1800, davanti alle quali tutti dovremmo almeno toglierci il cappello».
Tricarico infine se la prende con alcuni pacifisti per i quali non bisognerebbe inviare armi alla resistenza ucraina. “Questo significa – afferma – vietare a un Paese il suo diritto alla legittima difesa. Siamo tutti per la pace, ma non mandare le armi significa negare la possibilità di difendersi a un popolo che si sta battendo e sta morendo”.