Il pressing di Mosca sul Vaticano: il Papa non accetti l’invito di Zelensky a recarsi a Kiev
Il Papa non deve recarsi a Kiev: il governo russo sta facendo pressioni sul Vaticano perché non vuole che Francesco accetti l’invito di Volodymyr Zelenski a recarsi nella capitale ucraina.
Ne scrive oggi Massimo Franco sul Corriere, sottolineando che il messaggio fatto arrivare alla segreteria di Stato sarebbe il seguente: «Se visitasse l’Ucraina adesso, farebbe un favore non tanto a Zelenski ma agli Stati Uniti».
Una visita di Bergoglio nella capitale ucraina – commenta Franco sul Corriere – “accerchiata dalle truppe russe darebbe corpo a quell’isolamento internazionale che Vladimir Putin già vive in modo quasi ossessivo dopo la sua aggressione militare. E pazienza se il viaggio è altamente improbabile, nonostante le rassicurazioni di Kiev sulle eventuali misure a protezione del Papa: prima occorrerebbe un «cessate il fuoco»”.
Non è una novità che il Vaticano sta cercando in ogni modo di favorire la pace. Ma un eventuale viaggio di papa Francesco a Kiev si inserirebbe anche nello scontro tra ortodossi ucraini e russi. “Di fatto – commenta Massimo Franco – Francesco verrebbe considerato come schierato con la parte antirussa del mondo ortodosso”.
Inoltre è filtrata anche la notizia di un prossimo passaggio delle consegne all’ambasciata russa presso la Santa Sede che è destinata a creare qualche frizione con lo Stato italiano. Secondo Il Messaggero la Russia avrebbe scelto come ambasciatore Alexei Paramonov: il direttore del dipartimento europeo del ministero degli Esteri, che nei giorni scorsi ha minacciato ritorsioni contro l’Italia per il suo appoggio all’Ucraina. “Ci si muove insomma – scrive Massimo Franco – su un terreno sempre più scivoloso, per tutti. E, almeno per ora, senza un regista in grado di indicare una via d’uscita o anche soltanto un compromesso”.