Il trucchetto della Bellanova: usa la crisi ucraina per far arrivare milioni di immigrati africani. Delmastro: follia
Teresa Bellanova, la renziana di ferro, presidente di Italia Viva, viceministra alle Infrastrutture e Mobilità sostenibili, tenta di utilizzare la crisi ucraina come grimaldello per far arrivare in Italia milioni di clandestini africani.
Il trucchetto è quello di mettere mano, con la scusa della crisi ucraina, al regolamento di Dublino.
“Non esistono profughi di serie A o B, ed è semplicemente vergognoso costruire gerarchie fondate sul colore della pelle – s’indigna la Bellanova. – Chi fugge e arriva ai confini dell’Europa dall’altra parte del mondo lo fa fuggendo sempre da una guerra, dalla miseria, dalla povertà, da regimi antidemocratici”, dice la renziana mischiando l’immigrazione economica con i profughi di guerra.
“La tragedia ucraina, e l’arrivo nei nostri Paesi di chi sta scappando da quel Paese, deve spingere l’Europa a cambiare radicalmente passo sul tema profughi e migranti, lavorando adesso per le obbligatorie modifiche al Regolamento di Dublino”, prova a forzare la mano la Bellanova.
“Le parole dell’Alto commissario Onu per i Rifugiati, già al lavoro per pianificare accoglienza per 4 milioni di profughi e che indica in quella ucraina la più grande crisi di questo secolo, le file disperate di persone ai varchi doganali, le migliaia e migliaia già fuggite dall’Ucraina verso i paesi vicini di cui circa la metà minori sotto i 14 anni, naturalmente ci muovono a un’empatia in questo momento necessaria e preziosa”, ci gira attorno la Bellanova prendendola alla larga.
“Eppure, la stessa empatia non può non manifestarsi anche verso tutti coloro che, da qualsiasi luogo del Mediterraneo stiano fuggendo, qualsiasi sia il colore della pelle e qualunque guerra stiano combattendo, bussano agli stessi confini, con la stessa paura di essere respinti e con la stessa speranza di vita”.
”La Bellanova è l’espressione massima della follia e della furia immigrazionista – replica Andrea Delmastro, parlamentare di FdI e capogruppo in Commissione Esteri, sdegnato dall’operazione che la renziana vorrebbe mettere in atto. – Approfitta di una tragedia umanitaria colossale come quella ucraina per rivedere le condizioni dei profughi. Inserisce un discorso assolutamente falso e capzioso: non esistono profughi di serie A e serie B a seconda del colore della pelle”.
“Ed in effetti chiunque sia ucraino e si presenta al confine non gli verrà chiesto l’eventuale colore della pelle ma, semplicemente, di dimostrare che è ucraino. E quindi, in quanto persona all’interno di un conflitto e di una guerra, rifugiato – dice Delmastro smentendo la tesi della Bellanova. – I migranti economici sono altro. Non si approfitti della crisi ucraina per introdurre una revisione del meccanismo di Dublino in ordine ai profughi”.
“Rimangono sempre i profughi e i rifugiati politici da una parte e i migranti economici dall’altra – conclude l’esponente di Fratelli d’Italia. – E non possono essere equiparati ne per un minimo senso di dignità della tragedia che stanno vivendo gli ucraini ne per un senso complessivo e generale”.