La Russa: “Oggi siamo tutti ucraini, senza se e senza ma. Questo è il momento di essere uniti”
“Oggi siamo tutti ucraini, piena adesione” di Fratelli d’Italia “alla iniziativa comune di tutto il Parlamento e di tutta la nazione a sostegno del popolo ucraino e delle sue buone ragioni senza se e senza ma”: lo ha affermato Ignazio La Russa, nella sua dichiarazione di voto a favore della risoluzione presentata al Senato con le forze della maggioranza sulle comunicazioni del presidente del Consiglio, Mario Draghi, sulla crisi ucraina.
“Ogni giorno bisogna costruire la pace sapendo che la guerra può esserci”, ha aggiunto. Bisogna reagire “con la solidarietà, ma anche con aiuti concreti, militari, con armi difensive, a partire dai giubbotti anti-proiettile e dagli elmetti. Aiuti concreti e anche sanzioni”, altrimenti “l’alternativa sarebbe la terza guerra mondiale, che pure costituiranno un danno per la nostra Nazione, sapendo che il Governo farà in modo che siano eque, che non ricadano più su una Nazione piuttosto che su un’altra”.
La Russa: “Accogliamo i profughi ucraini senza modificare le leggi”
“Chiediamo non di modificare la politica sull’immigrazione, che semmai va modificata in senso opposto”, ma “che si prendano tutte le misure necessarie affinchè vengano aboliti i motivi burocratici che potrebbero rallentare l’arrivo di chi vuol venire qui a ripararsi dalla guerra, accolto da amico tra amici”. Inoltre, ha ricordato il senatore di Fratelli d’Italia, “non c’è libertà e indipendenza senza indipendenza energetica”, per questo occorre “riaprire il dibattito anche sul nucleare”.
“Nell’annunciare il voto favorevole di Fratelli d’Italia alla mozione comune che abbiamo contribuito a scrivere – ha proseguito – dico che nulla, come le difficoltà, le crisi e le tragedie, può avere come effetto collaterale il rinsaldarsi delle radici comuni, il risveglio dei valori sopiti che fanno di un popolo una Nazione e che uniscono le Nazioni figlie delle stesse matrici valoriali, storiche e religiose. Credo – ha concluso La Russa – che questa consapevolezza debba guidarci nella tragedia dell’aggressione russa, facendoci dire ad una sola voce che oggi siamo tutti ucraini”.