La Russia minaccia di “espropriare” le aziende straniere. Ecco il piano del partito di Putin
Le aziende e i colossi industriali stranieri abbandonano la Russia. Usa e Gran Bretagna decidono l’embargo di petrolio e gas russi. E Mosca prepara le sue contromosse minacciando la nazionalizzazione degli impianti di tutte quelle società straniere che hanno fermato le attività produttive. Il rischio di “esproprio” per le società, che hanno aderito alle sanzioni internazionali e alla campagna di boicottaggio lanciata in risposta all’invasione dell’Ucraina, è concreto. A lanciare la proposta è un parlamentare di “Russia Unita”, il partito di Vladimir Putin, Andrei Isayev, che giustifica la minaccia con la necessità di tutelare l’occupazione, duramente colpita dallo stop a fabbriche, filiali e negozi stranieri.
La Russia minaccia di “nazionalizzare” le imprese straniere
«Stiamo parlando di centinaia di migliaia di posti di lavoro», tenendo conto delle imprese collegate, ha affermato il deputato per il quale «nella situazione attuale, il mantenimento dell’occupazione è uno dei compiti più importanti». Parlando in una riunione urgente di “Russia Unita” per discutere come garantire la stabilità socioeconomica Isayev – il vice segretario del partito di Putin – ha sottolineato come i dipendenti delle aziende chiuse «dispongono di tutte le tecnologie necessarie e le materie prime e i componenti necessari, di regola, vengono prodotti anche nella Federazione Russa».
«Ignorare la legge sui brevetti»
Quanto alle fondamenta legali di questo “esproprio” per il parlamentare, secondo l’agenzia Interfax, ci sarebbero tutti «dal momento che tali stop sono, di fatto, un fallimento premeditato. Certo, così colpiremmo i diritti di proprietà di queste imprese, ma impedendo che queste danneggino i loro dipendenti, i loro clienti, o loro fornitori e le società collegate». «Il governo russo dovrebbe utilizzare il diritto di ignorare la legge sui brevetti e il diritto alla proprietà intellettuale di questo tipo di organizzazioni», ha concluso Isayev.
Altre aziende chiudono le attività in Russia
Intanto oggi altre aziende hanno chiuso le loro attività in Russia. Da domani tutti i negozi di Victoria’s Secret chiudono i battenti. Oggi l’azienda ha sospeso il lavoro dei negozi online. Lo riporta il canale Nexta Tv. Anche il braccio finanziario della casa automobilistica di lusso tedesca Mercedes-Benz ha interrotto la sua attività in Russia, ma ha detto che avrebbe continuato a servire i clienti lì con i contratti esistenti. «Abbiamo un obbligo verso i nostri clienti», ha detto l’amministratore delegato di Mercedes-Benz Mobility, Franz Reiner, a Stoccarda. «Siamo molto preoccupati», ha detto il manager, riferendosi alla guerra in Ucraina e ai suoi effetti. Meno dell’1% del business dell’azienda è in Russia.
Yum! Brands sospende gli investimenti
Inoltre anche Yum! Brands, che ha tra i suoi brand Kfc e Pizza Hut, ha annunciato la sospensione delle operazioni e degli investimenti in Russia. Lo riporta Axios. Secondo una nota, «in Russia le attività comprendono circa 1.000 ristoranti Kfc e 50 punti Pizza Hut. Quasi tutti gestiti con accordi di licenza o in franchising da proprietà indipendenti». E Yum! Brands annuncia di aver «sospeso tutti gli investimenti e lo sviluppo di ristoranti in Russia mentre si continuano a valutare ulteriori opzioni».