L’alert dell’ambasciatore Pontecorvo: attenzione, Isis e Al Qaeda si stanno rafforzando
L’Isis e al Qaeda stanno nuovamente crescendo, mentre il mondo è concentrato a guardare l’orrore della guerra in Ucraina, e i gruppi del terrorismo islamico stanno rimpolpando le proprie fila con nuovi innesti conquistati dalla dottrina jadhista, mette in guardia Stefano Pontecorvo, rappresentante civile senior della Nato, in un’allarmante intervista a “La Verità”.
E chi meglio di lui può aiutarci a capire cosa sta succedendo nel mondo, non solo fra il Pakistan, la Siria e l’Afghanistan ma anche in Ucraina e Russia?
Una lunga carriera, Pontecorvo, nato a Bangkock, ha una visione molto ampia: in diplomazia dal 1985, è stato vice capo missione nelle ambasciate italiane a Londra e Mosca, consigliere diplomatico del ministro della Difesa, ambasciatore d’Italia in Pakistan e dall’estate del 2020, rappresentante civile senior della Nato, ultimo a lasciare l’aeroporto di Kabul ad agosto 2021.
Nella galassia del fondamentalismo islamico “si sta rafforzando non solo l’Isis ma anche al Qaeda, con l’ingresso degli ex-appartenenti degli apparati di sicurezza afghani“, avverte Stefano Pontecorvo.
Le file del cosiddetto Isis Khorasan, la filiera che si richiama allo Stato islamico dell’Iraq e del Levante, spiega, si stanno rimpolpando in Afghanistan ma con presenze in Pakistan fino in India, legami in Siria.
“Fino a due settimane fa si parlava di circa 500 affiliati“, gente ben addestrata, “in modo particolare quelli che provengono dai corpi speciali“.
Quanto allo scenario ucraino, Pontecorvo, dall’alto della sua esperienza – 8 anni a Mosca vice capomissione della nostra ambasciata – ha una sua visione molto pragmatica: “Quello che sta facendo Putin in Ucraina è inaccettabile. Cambierà il mondo e cambierà la percezione. Anche se – aggiunge – andrebbe fatta una riflessione su come ci siamo arrivati“.
L’escalation, insomma, non nasce dal nulla. E i 14.000 morti nel Dombass negli anni precedenti così come la regia dietro a piazza Maidan e la famosa frase di Victoria Nuland “fuck Europe”, “l’Europa si fotta”, sono lì a ricordarlo.
Ma Pontecorvo ha anche una sua idea su come andrebbe gestita ora la situazione dal punto di vista della diplomazia: “Trattare con uno con la pistola sul tavolo è difficile, trattare con uno in difficoltà è ancora più difficile. Putin questa guerra non può perderla”, avverte. Ed è il suggerimento che hanno già dato molti generali italiani.
“Bisognerà trovare un accomodamento per cui tutti possano dire di aver vinto. Ci vuole la politica con la P maiuscola. E dare a Putin qualcosa“.