L’orrore viaggia in treno: ucraini in fuga, deportati e cadaveri dei soldati russi trasportati in segreto di notte
Mentre la Turchia si ritaglia il posto di mediatore doc tra Ucraina e Russia. E fa sapere di essere alacremente al lavoro per un incontro tra i due leader in guerra – puntando sull’ottimismo per 4 punti della bozza d’accordo che il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, definisce importanti e critici e vedrebbero coincidere le posizioni di Mosca e Kiev – l’orrore riecheggia ad ogni bombardamento su Mariupol e Kharkiv. Ad ogni passo dell’avanzata che stringe Kiev in una morsa che non dà respiro. Intanto, tra accuse reciproche e repliche al vetriolo, torna prepotentemente alla ribalta internazionale un orrore che credevamo archiviato per sempre o relegato in aeree lontane del mondo. Come se non dovessero più riguardare da vicino l’occidente e il vecchio continente in particolare. E invece: cadaveri per le strade, treni per la deportazione, esodi di massa. E, sembra, anche convogli preposti al trasporto e all’occultamento dei cadaveri. Realtà agghiaccianti, tragicamente all’ordine del giorno…
Il treno dell’orrore sempre in funzione: deporta gli ucraini e trasporta i cadaveri dei russi
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky insiste a invocare un incontro con Putin. Anche rivolgendo un appello all’opinione pubblica russa a prendere atto dei 14mila soldati di Mosca caduti nei combattimenti in Ucraina secondo il bilancio fornito da Kiev. «Nei punti critici di combattimenti particolarmente pesanti, le nostre linee di difesa del fronte sono praticamente disseminate di cadaveri di soldati russi», ha dichiarato con veemenza in un video messaggio postato in nottata. «E questi cadaveri, questi corpi non vengono recuperati da nessuno». Poi, chiamando in causa direttamente la popolazione russa, il leader di Kiev aggiunge: «Posso capire che la Russia abbia riserve quasi infinite di soldati e equipaggiamento militare. Ma vorrei sapere dai cittadini russi: cosa vi è successo nel corso degli anni per cui non notate le vostre perdite?. Sono 14.000 madri. 14.000 padri. Mogli, figli, parenti, amici – e non ve ne accorgete?».
Obitori stracolmi, il treno della morte viaggia di notte: a bordo i cadaveri dei soldati russi
La propaganda di Mosca, nel frattempo, ha confermato solo circa 500 vittime tra le sue stesse forze. Eppure, un video pubblicato da Radio Free Europe denuncia a suon di immagini come ambulanze militari attraversano la città bielorussa di Homel dall’inizio di marzo, con i dipendenti dell’ospedale che parlano di oltre 2.500 corpi già rispediti in Russia. A segnalarlo, tra gli altri, con un servizio dedicato è il quotidiano La Verità nell’edizione in edicola oggi. Che scrive: «I cadaveri dei soldati russi uccisi in Ucraina vengono spostati dalla Bielorussia alla Russia in treno e in aereo nel cuore della notte per evitare di attirare l’attenzione». Gli obitori sono stracolmi ovunque, da Kiev alla Bielorussia. E cedono il passo a camion di gelati che stazionano di fronte alle camere mortuarie. Vittime che arrivano da entrambe le parti in guerra. E che, per quanto riguarda le perdite russe, il quotidiano diretto da Belpietro scrive: «Il personale medico bielorusso ha descritto gli obitori “traboccanti”».
I caduti sul campo che Mosca nasconde e che Zelensky enumera: 14mila soldati russi uccisi
E «con un residente della città di Mazyr che ha affermato: “I passeggeri della stazione ferroviaria di Mazyr sono rimasti scioccati dal numero di cadaveri caricati sul treno. Dopo che le persone hanno iniziato a girare video, i militari li hanno fermati e hanno ordinato loro di rimuovere i filmati“». Morti che, nella democrazia della guerra, non risparmiano nessuno: dai soldati ai generali delle forze russe. Con il bollettino di guerra che aggiorna a 5 vittime i graduati russi caduti sul campo secondo Kiev. tutti generali esperti, veterani delle guerre combattute dalla Federazione negli ultimi trent’ anni, dalla Cecenia alla Georgia, dalla Siria al Donbass.
«Migliaia di persone deportate da Mariupol alla Russia»: la denuncia del sindaco di Mariupol
Treni dell’orrore. Quelli con i cadaveri. E quelli con i deportati. Così: «Migliaia di persone deportate da Mariupol alla Russia», denuncia il sindaco della città del Donbass, assediata da giorni, Vadym Boichenko. Secondo cui gli abitanti sono stati portati in «remote città russe. Gli occupanti hanno portato illegalmente le persone fuori dal distretto di Livoberezhny e da un rifugio antiaereo nell’edificio di un club sportivo, dove più di mille persone, per lo più donne e bambini, si nascondevano dai bombardamenti». Che fine fanno tutti?