M5S, i giudici di Napoli si riservano. Conte resta ancora sospeso, così come lo statuto
Si sono riservati la decisione i giudici della Settima sezione civile del Tribunale di Napoli chiamato ad esprimersi sulla richiesta di revoca presentata dai legali del Movimento 5 Stelle sulla sospensione dello statuto del M5S e sulla nomina di Giuseppe Conte a presidente del Movimento.
Nel corso dell’udienza, durata circa 2 ore, sono intervenuti, per il Movimento 5 Stelle, i professori Claudio Consolo, Francesco Cardarelli e Francesco Astone, mentre per i tre attivisti storici del meetup napoletano che hanno presentato il ricorso contro lo statuto del M5S è intervenuto l’avvocato Lorenzo Borrè (nella foto), storico legale dei grillini espulsi che ha già inanellato diverse vittorie in giro per gli uffici giudiziari della Penisola.
Le parti hanno insistito nelle rispettive tesi difensive.
In particolare l’avvocato Borrè ha continuato ad evidenziare la questione assorbente, cioè il mancato raggiungimento del quorum, ricordando che, in ogni caso, il regolamento che poteva consentire l’esclusione degli iscritti da meno di sei mesi, era solo ed esclusivamente il regolamento adottato su istanza del Comitato direttivo, così come già rilevato dal collegio del Tribunale di Napoli.
E, in ultimo, che, comunque, non era sostenibile la tesi secondo la quale di questo preteso regolamento il Movimento Cinque Stelle ne fosse venuto a conoscenza solo nel febbraio 2022, quando, invece, il regolamento è citato nel provvedimento dell’assemblea del luglio 2021.
Insomma che le associazioni possano non conoscere i propri regolamenti adottati dai propri organi francamente non è predicabile, perdipiu a distanza di sei mesi dall’inizio del contraddittorio quando per sei mesi è stato sostenuto che il regolamento non è necessario.
I giudici partenopei hanno rinviato a data da destinarsi la decisione sul merito della causa e sulla competenza territoriale.
In tutto questo il Conte disarcionato resta sospeso. Così come lo Statuto.