Mattia Santori: «Il bullismo a 12 anni non è grave». FdI: «Raccontalo a chi lo subisce»
Non combatterlo, ma «accompagnarlo». È la strategia contro il bullismo di Mattia Santori, sardina eletta col Pd al Comune di Bologna. Secondo Santori, delegato dal sindaco Matteo Lepore alle Politiche giovanili, infatti, il bullismo a 12 anni «è normale» e «non è grave», quindi «bisogna accompagnare questa fase e vedere come dopo due o tre anni ho trasformato questo percorso».
Per Santori «il bullismo è una fase» e va «accompagnato»
«Abbiamo scoperto, ed è stato molto interessante parlare con le psicologhe, che il bullismo è una fase. Il tema non è combattere il bullismo, ma come quella fase si trasforma in età adulta. Se lo lascio lì e non fornisco strumenti, il bullo si trasforma in un adulto aggressivo, maleducato e irrispettoso», ha detto Santori, presentando in commissione a Palazzo D’Accursio le linee dell’amministrazione su adolescenti e politiche giovanili. «È normale che a 12 anni i ragazzi facciano atti di bullismo, non è grave. Bisogna accompagnare questa fase e vedere come dopo due o tre anni ho trasformato questo percorso», ha aggiunto il delegato del sindaco, secondo quanto riportato da Bologna Today.
Il buonismo della sardina
Le parole di Santori non giungono del tutto nuove: già qualche settimana fa, mentre anche a Bologna e nell’hinterland, come in molte altre città italiane, esplodeva più grave che mai l’allarme per ripetuti episodi di violenze e prevaricazioni da parte di gang di giovani e giovanissimi, il delegato del sindaco aveva invitato a non drammatizzare, sostenendo che «non servono certo le task force». Una settimana fa, poi, si era scagliato contro i controlli delle forze dell’ordine per arginare i fenomeni di “malamovida”. Ora la negazione di fato dell’esistenza di un problema come il bullismo le cui conseguenze, hanno ricordato i consiglieri di Fratelli d’Italia al Comune di Bologna, «sono gravi».
FdI a Santori: «Il bullismo si previene, non si giustifica»
«Certi comportamenti non possono essere tollerati come “una fase” anche perché, nel frattempo, c’è chi subisce le conseguenze fisiche e psicologiche di quei comportamenti. Una società che abbia al centro il valore del rispetto e dell’inclusione deve avere come priorità la prevenzione del bullismo e non la sua giustificazione», hanno sottolineato i consiglieri Francesco Sassone, Manuela Zuntini ed Elena Foresti, chiarendo che «gravi» sono state anche le parole di Santori.
«Definire “normale” il bullismo è un fallimento»
«Il bullismo – hanno proseguito gli esponenti bolognesi di FdI – purtroppo si verifica anche prima della preadolescenza, non è normale e non si può considerare tale. Le famiglie e le istituzioni scolastiche sono chiamate a educare, sin dalla prima infanzia, al rispetto, all’inclusione e all’empatia, cioè alla capacità di mettersi nei panni degli altri. Una società che definisce “normale” il bullismo, a qualsiasi età, o che lo giustifichi – hanno concluso – rappresenta un fallimento e apre a pericolosi scenari».