Meloni: «Pera ha ragione: ci hanno deriso, ora paghiamo il costo di un’Europa sempre più debole»
“Per anni abbiamo chiesto un’Europa forte e fiera della sua identità e delle sue radici. Oggi invece paghiamo le conseguenze di una Europa sempre più debole”. Giorgia Meloni riprende e rilancia su Facebook le riflessioni di Marcello Pera sull’Europa rilasciate ieri al Foglio.
Meloni: Pera ha ragione, Europa troppo debole
“Mille volte – ha detto l’ex presidente del Senato irritato – abbiamo messo in guardia i leader dell’Occidente. Abbiamo chiesto loro il riconoscimento di radici, di sentire. Ci hanno risposto che eravamo razzisti, bellicisti, teo-conservatori ed intoleranti”. Ci hanno propinato la cultura della cancellazione della storia, conclude Pera citato dalla leader di Fratelli d’Italia in una grafica.
L’ex presidente del Senato: Sciagurati!
Disgraziati! Sciagurati!». Pera, nel bel mezzo di una giornata concitata per le sorti dell’Occidente, è infuriato. Lui c’era ai tempi di Pratica di Mare, quando il clima di pacificazione era concreto. “Ci hanno scomunicato in tutti i modi. E ora che si raccolgono i frutti delle loro omelie della resa, mica fanno atto di contrizione, no, ci dicono che Putin l’abbiamo creato noi? E come noi?”.
Gli analisti barano e se la prendono con i sovranisti
Pera incalza e punta l’indice contro la disinformazione e le bugie dei leader della Ue. “Non li sente gli analisti? La Nato ha accerchiato la Russia, che si è spinta troppo oltre. Se vai verso le mura del Cremlino, Putin ha diritto di bombardarci. Mica ricordano che, caduto il Muro, c’era la fila ad entrare nell’Ue e nella Nato! E tutti i popoli dell’Est? Quando loro bevevano cocktail nei salotti, quelli subivano la zampata dell’orso comunista. Li chiamano sovranisti: sempre lì a dar le carte e a barare».
La Merkel ha fatto più danni di Obama negli Usa
Ce l’ha con la Mekel. “Ha fatto più danni lei all’Europa che Obama agli Stati Uniti. Non mi faccio illusioni sulla ripresa dell’Occidente. Le stesse manifestazioni nelle città europee sono per la pace, non contro l’aggressione russa”. Per nulla sorpreso dall’aggressione di Putin. “Non ha mai ammesso la morte del comunismo, non ha mai cercato la strada di un po’ di democrazia. E qui è il caso di fare una considerazione seria anche sul popolo russo. La Germania è passata attraverso il nazismo e lo vive, con dolore, come una responsabilità collettiva. Gli italiani lo stesso. I russi hanno difficoltà a misurarsi con lo stalinismo. Perché? Hanno la nostalgia, il mito del dittatore, si chiami zar o presidente”.