Milano, altro che guerra e bollette: la priorità del Pd è la cannabis. Sì del Comune allo spinello libero
Mentre la guerra infiamma l’Ucraina. Scuote l’Europa e infiamma il mondo. Con l’Italia, funestata dal rincari su bollette e generi alimentari, è alle prese con una lotta per la sopravvivenza economica. E con il Covid che rialza la testa a causa della Omicron e delle sue sotto-varianti, la grande battaglia del centrosinistra a Palazzo Marino è quella della cannabis libera. E così arriva il si del consiglio comunale di Milano. Con ventisei voti a favore, dieci contrari e due astenuti, il Consiglio comunale dice “sì” alla legalizzazione dello spinello.
Cannabis legale: l’odg di ieri in consiglio comunale a Milano
O meglio, come riporta il sito de Il Giorno tra gli altri, «l’assemblea di Palazzo Marino, con un ordine del giorno approvato ieri pomeriggio. E che vede come primo firmatario il capogruppo del Pd Filippo Barberis, chiede «al sindaco Giuseppe Sala e alla Giunta di attivarsi con il Parlamento e in tutte le sedi opportune per sostenere la necessità di approvare un disegno di legge sulla legalizzazione della produzione e del consumo di cannabis e suoi derivati».
Tra guerra e rincari in bolletta, la priorità del Pd è lo spinello libero…
La decisione è arrivata al termine di una seduta particolarmente infuocata, dove opposizione da una parte della barricata, e la maggioranza dall’altra, si sono scontrati in un duello senza esclusione di colpi. Un confronto acceso, culminato nella risoluzione in base alla quale il sindaco Beppe Sala e la sua Giunta dovranno attivarsi con il Parlamento per farsi promotori dell’approvazione di una legge sulla legalizzazione della produzione e del consumo della marijuana e dei suoi derivati. Con buona pace delle raccomandazioni dell’Oms. Incuranti del fatto che l’Italia ha legalizzato l’uso di cannabinoidi per finalità mediche nel 2007. E che dal 2014 c’è in atto la produzione di cannabis in territorio nazionale con diversi progetti pilota. E contro i pareri argomentati e verbalizzati di Fdi e Lega, schierati sul fronte del no, contro l’ordine del giorno.
Legalizzazione della cannabis, Fdi e Lega schierati sul fronte del no: le argomentazioni
Specie il capogruppo di Fdi, Riccardo Truppo, che ancora ieri ha sottolineato come «la differenziazione tra droghe leggere e pesanti non sussiste. Ormai sappiamo che gli effetti del Thc sono imponderabili, può averne di diversi tra fisico e fisico. Legalizzare qualcosa di cui non abbiamo esatta contezza è impensabile. La lotta alla criminalità organizzata? Non la si può fare a detrimento della salute delle persone. Diverso, invece, è l’uso a fini curativi o lenitivi di queste sostanze». Ma, soprattutto, la decisione passata a maggioranza ribadisce come, a fronte di ben altre emergenze epocali, la giunta comunale guidata dal sindaco Beppe Sala abbia tutt’altre priorità.
La “minaccia” per protesta dell’esponente dem: «Mi accenderò una canna davanti a Palazzo Marino»
Ma quali periferie in mano a bande criminali, più o meno organizzate, o giovanili che siano. Quali « case popolari sempre più impopolari», come scrive Libero…L’importante per Pd e Sala è potersi fumare uno spinello in santa pace. Come peraltro “minacciato” dal consigliere dem, Daniele Nahum, che a riguardo, in risposta alla consigliera della Lega Deborah Giovanati – che ha detto che «non deve passare il messaggio della banalizzazione del consumo della cannabis», e ha chiesto ai suoi colleghi di fare il test del capello – ha replicato: «Se passerà questo emendamento illiberale mi accenderò una canna davanti a Palazzo Marino e ti regalerò una ciocca di capelli». Che suona come: altro che storie. Vuoi mettere, un bello spinello?