“Norma Cossetto non merita una via, era fascista”: vergognose frasi dell’assessore Pd di Gradisca
Norma Cossetto insultata, vilipesa, ignorata dalla sinistra, ancora una volta. “Era fascista, non merita l’intitolazione di una strada”, sono state le parole dell’assessore del comune di Gradisca d’Isonzo, un piccolo Comune del Friuli-Venezia Giulia, Francesca Colombi, forse ignara della drammatica storia della studentessa istriana stuprata e uccisa dai “partigiani” slavi del comandante Tito. Quando l’opposizione ha proposto l’intitolazione della strada a Norma Cossetto, la maggioranza di centrosinistra che sostiene la giunta Tomasini ha respinto l’idea e in Consiglio comunale a Gradisca è scoppiata la bagarre per le parole dell’assessore del Pd Colombi, che si è addentrata in un ragionamento quasi giustificativo delle violenze subite dalla giovane donna.
Norma Cossetto e l’ira di Fratelli d’Italia
Tutto è partito dalla mozione presentata dai consiglieri di opposizione (Cattarin, Di Matteo, Nascimben, Ursic), per onorare – attraverso l’intitolazione di un luogo comunale nella città della Fortezza – la memoria della studentessa. Fratelli d’Italia ha reagito con indignazione: “La signora Colombi chieda scusa e si dimetta immediatamente da assessore comunale. Non è ammissibile che chi riveste ruoli istituzionali proferisca simili gravissime affermazioni rivolte alla figura di Norma Cossetto e più in generale a tutte le donne che hanno subito violenza”. ha scritto, in una nota, Claudio Giacomelli, capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione.
“Vorrei ricordare a questa immeritevole assessora, evidentemente accecata dal più bieco odio ideologico – continua Giacomelli – che Norma Cossetto, lungi dall’essere ‘sempre stata considerata una martire fascista’ come lei afferma, è stata insignita della medaglia d’oro al merito civile dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. La giovane vittima istriana, pertanto, rappresenta un esempio di coraggio civile per tutta la nazione e per tutti gli italiani”.
“Ma la cosa che stupisce e amareggia ancora di più – si legge ancora nel comunicato – è che proprio una donna, e proprio un’assessora alle Pari opportunità, si esibisca in scandalosi e inaccettabili distinguo sulle ragioni dello stupro e dell’efferato assassinio di questa giovane ragazza come se ci potessero essere motivazioni più o meno valide per giustificare un simile gesto”. “Mi aspetto dal Partito Democratico, dalle cui fila questa assessora proviene – conclude Giacomelli, una pronta e ferma presa di distanza dalle sue dichiarazioni e un’irrevocabile richiesta di dimissioni dal ruolo istituzionale che questa persona ha dimostrato di essere indegna di mantenere”.