Omicidio Attanasio, FdI: «Gli dobbiamo giustizia. Il Pam non può sottrarsi, l’Italia mostri i muscoli»

9 Mar 2022 13:17 - di Viola Longo
omicidio attanasio

La presentazione alla Camera dei Deputati del libro di Matteo Giusti, L’omicidio Attanasio. Morte di un ambasciatore (Castelvecchi), è stata l’occasione per tornare a chiedere che il governo italiano metta in campo tutti gli strumenti possibili per garantire giustizia al diplomatico e al carabiniere Vittorio Iacovacci, uccisi in un agguato in Congo insieme al loro autista Mustapha Milambo. Strumenti fra i quali, da tempo, FdI indica anche la revoca dei contributi al Pam (il Programma alimentare mondiale dell’Onu, per il quale Attanasio era in missione quando è stato ucciso), nel caso in cui dovesse opporre l’immunità diplomatica dei propri funzionari indagati dalla Procura di Roma per le carenze nel sistema di sicurezza del convoglio diplomatico italiano.

Delmastro: «L’Italia alzi la voce con il Pam»

«Io trovo gravissimo che l’Italia non abbia ancora alzato pesantemente la voce nei confronti del Pam, all’interno del quale si annidano delle profonde responsabilità e che eccepisce in maniera torbida una sorta di immunità falsa per i suoi funzionari, che quindi non dovrebbero rispondere alle autorità inquirenti italiane», ha spiegato il deputato di FdI, Andrea Delmastro, intervenendo alla presentazione del libro, alla quale, oltre all’autore, era presente anche Salvatore Attanasio, papà dell’ambasciatore, il quale ha raccontato come la mancanza di una presa di posizione forte da parte delle istituzioni italiane ed europee nei confronti del Pam si sia tradotta per la famiglia in un senso di abbandono.

L’impegno di FdI per ottenere giustizia per Attanasio

Sollecitazioni perché tanto il governo italiano quanto la Commissione Ue si muovesse in questo senso non sono mancate e hanno visto in prima fila proprio FdI. È stato lo stesso Delmastro, infatti, a presentare, ormai quasi due mesi fa, un’interrogazione in commissione Esteri in cui chiedeva se, alla luce delle indagini della Procura di Roma, che ha indagato il funzionario Pam Mansour Rwagaza per omicidio colposo, e della reazione di chiusura del Pam, che ha opposto la presunta immunità diplomatica, il governo non ritenesse opportuno procedere alla eventuale revoca dei contributi all’agenzia dell’Onu e sollevare la questione nelle sedi internazionali.

L’auspicio di una mobilitazione popolare

L’interrogazione, allo stato attuale, resta ancora senza risposta. «Ne chiederò conto al ministro Di Maio durante il prossimo Question time e, se non otterremo risposta, come FdI non daremo tregua sul tema anche al presidente Fico», ha chiarito Delmastro, chiedendo una «reazione più muscolare dell’Italia verso il Pam» e auspicando anche una mobilitazione popolare a supporto della ricerca di verità e giustizia per Attanasio, com’è stato per esempio per Giulio Regeni.

L’azione bipartisan promossa in sede europea

In sede europea, inoltre, FdI, dopo aver presentato un’interrogazione all’Alto Rappresentante dell’Unione Borrell, si è fatto promotore di un appello, poi diventato bipartisan, affinché la Commissione si muova al fianco dell’Italia per «assicurare alla giustizia i colpevoli» della morte di Attanasio e Iacovacci e spingere il Pam alla «massima collaborazione, anche alla luce del sostegno finanziario (pari a 2 miliardi di euro, ndr) che ogni anno l’Ue e numerosi Stati membri, tra i quali ovviamente l’Italia, forniscono all’agenzia».

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