Paramonov, il diplomatico delle minacce all’Italia: Mattarella lo ha premiato 2 volte (su proposta M5s)
Cavaliere all’Ordine al Merito della Repubblica Italiana e Commendatore dell’Ordine della Stella d’Italia. Alexei Paramonov, direttore del dipartimento europeo del ministero degli Esteri russo che sabato ha minacciato l’Italia di «conseguenze irreversibili», è uno dei pochissimi cittadini stranieri ad aver ricevuto dal presidente Mattarella non una, ma ben due delle massime onorificenze italiane. Tutte e due molto recenti: la prima nel 2018, richiesta dall’allora premier Giuseppe Conte, l’altra dal ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, nel 2020. Un diplomatico che dunque risulta molto caro al Movimento 5 Stelle.
Pochi diplomatici stranieri insigniti come Paramonov
Entrambe le consegne sono avvenute a villa Berg, sede dell’ambasciata italiana a Mosca. L’ultima, appena 6 mesi fa. Il 15 settembre del 2021, il diplomatico russo venne insignito «per lo straordinario e determinante contributo di ascolto e di collaborazione con l’Italia nella gestione della crisi pandemica». Ecco come l’ambasciata italiana a Mosca definiva il diplomatico russo in occasione della consegna della prima onoreficenza. «Profondo conoscitore dell’Italia, della sua lingua e della sua cultura, dopo la sua quinquennale esperienza di Console Generale russo a Milano, Paramonov offre da anni uno straordinario contributo nella gestione dei rapporti bilaterali italo-russi in qualità di Direttore del Primo Dipartimento Europeo del Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa».
Ora tutti chiedono a Di Maio di ritirare le onorificenze
Sulla questione, il sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova attacca il suo ministro Luigi di Maio, chiedendo di aggiungere il nome del diplomatico russo alla lista di quelli per i quali sono partite le procedura di revoca. Un primo passo per ritirare le onorificenze assegnate ad alcuni cittadini russi negli anni infatti è già stato annunciato il primo marzo. Assieme al segretario di Più Europa, anche il Pd e Italia Viva sollecitano il provvedimento nei confronti di Paramonov: “Va certamente ritirata”, tuona Andrea Marcucci. “Mi sembra il minimo”, aggiunge la vicepresidente di Iv al Senato Laura Garavini. Proprio gli esponenti renziani sono i più attivi su questo fronte. “Non possiamo pensare che i rapporti con la Russia siano quelli di una volta”, aggiunge un’altra senatrice di Italia viva, Elvira Evangelista. Dello stesso tenore il deputato renziano Marco Di Maio, omonimo del titolare della Farnesina.
Sulla spinta politica di queste ore, alla Farnesina si terrà una commissione ad hoc per esaminare tutte le onorificenze si concesse a cittadini russi, compresi gli ultimi casi, e procedere con l’iter per l’eventuale revoca. Nelle scorse settimane erano già state revocate le onorificenze concesse ai cittadini russi colpiti dalle sanzioni Ue e a membri del governo russo.
(Nelle foto dal sito dell’ambasciata italiana a Mosca, le foto delle due cerimonie per Paramonov: 2o giugno 2019, 15 settembre 2021)