Presidenzialismo, gelo tra alleati dopo lo stop al ddl Meloni. La Russa: «Assenze ingiustificabili»
Resta alta la tensione nel centrodestra dopo l’inopinato stop di ieri al ddl Meloni sul presidenzialismo nella Prima commissione della Camera. Due assenze – una di Forza Italia e l’altra della Lega – sono risultate determinanti per far passare gli emendamenti della sinistra. Risultato: il ddl andrà in aula con il parere contrario della Commissione. In un video postato su Fb, Giorgia Meloni non ha nascosto la propria delusione per l’esito di ieri. «Il ddl porta la sua firma», sottolinea Ignazio La Russa dai microfoni di Un giorno da Pecora su Rai Radio1. Come a dire che la proposta di un leader non si boccia così. «Sono sicuro che se fosse stato un ddl a firma Salvini o Berlusconi sarebbero stati tutti presenti», ipotizza l’ex-ministro della Difesa.
La Russa ospite di Rai Radio1
Dolo o superficialità? La risposta che dà La Russa alla doppia assenza è criptica solo in apparenza: «Se la cosa non è voluta è ancora peggio, perché sarebbe sciatteria…». In ogni caso, agli alleati non le manda a dire. «È stato gravissimo che sia accaduto per colpa di due esponenti del centrodestra – puntualizza -. Speriamo si possa recuperare ma non c’è giustificazione». Il presidenzialismo è una battaglia storica della destra italiana. Ma ora è patrimonio comune dell’intera coalizione e comincia a suscitare attenzione anche a sinistra, come dimostra l’astensione di ieri di Italia Viva. Peccato che le assenze del leghista Cristian Invernizzi e dell’azzurra Annagrazia Calabria abbiano di fatto impedito di approfittarne. È questo che rende ancor più evidente l’amarezza della Meloni e di La Russa.
E c’è anche il “nodo” Sicilia
Condivisa anche da Francesco Lollobrigida. «Per noi – avverte il capogruppo di Fratelli d’Italia – è l’ora della chiarezza. Noi siamo intenzionati a batterci per ciò che abbiamo scritto nei programmi e presentato agli elettori. È indispensabile – ha aggiunto – che anche gli altri comincino o ricomincino a dimostrare di rispettare gli impegni assunti con chi li ha votati…». Centrodestra in tensione anche in Sicilia, regione cara a La Russa, dove si vota per eleggere il nuovo presidente della Regione e il nuovo sindaco di Palermo. La coalizione non ha ancora sciolto il nodo della ricandidatura a governatore di Nello Musumeci mentre, sul fronte palermitano, FdI ha già annunciato il nome di Carolina Varchi. Nei giorni scorsi la stampa aveva dato per imminente un vertice tra i leader. Poi è arrivato lo stop al ddl Meloni e l’ipotesi del summit chiarificatore è tornato in alto mare.