Putin furioso caccia e arresta gli 007 russi dello spionaggio estero: hanno fatto fallire l’invasione
La campagna bellica non procede come Putin si aspettava: e a Mosca il leader si rifà sugli 007 russi. Secondo fonti citate da Andrei Soldatov, analista russo specializzato nei servizi segreti, il presidente avrebbe messo agli arresti domiciliari i vertici dello spionaggio estero dell’Fsb (Soims) vale a dire, il numero uno Sergei Beseda, e il suo vice, Bolukh. In base a quanto ritiene lo specialista citato, e riferito dal Corriere della sera, i due «dovevano fornire al presidente Putin le informazioni necessarie perché potesse valutare attentamente la situazione all’interno dell’Ucraina. Invece fornivano notizie errate e rubavano i soldi destinati ad arruolare agenti. A mettere assieme pezzi di intelligence e organizzare operazioni sovversive».
Putin furioso per come procede la guerra: saltano i vertici degli 007 russi (spionaggio estero)
Come noto l’esercito russo è impaludato. Procede a rilento su modalità e tempistiche dell’attacco, bloccato da una serie di difficoltà logistiche e pratiche. Colpa, a detta di Putin, di un quadro sbagliato sull’Ucraina che gli 007 avrebbero fornito con resoconti errati e prospettive falsate. All’inizio dell’invasione programmata da tempo, Putin si aspettava che strategie e manovre tattiche avrebbero avuto da subito avuto la meglio sull’Ucraina, e che i militari di Kiev non avrebbero reagito. Non solo. In base a quanto pianificato e sostenuto da Beseda e Bolyukh, alcune centinaia di guerriglieri ceceni arruolati sul campo per uccidere il presidente Zelensky sarebbero stati in grado di portare a compimento la missione di assassinare il leader ucraino. Invece, le squadre inviate sul campo dal capo paramilitare della Cecenia, Ramzan Akhmatovič Kadyrov, hanno fallito. Neutralizzate dal controspionaggio ucraino.
007 russi, defenestrazione e arresti domiciliari per il numero uno dell’Fsb e il suo vice
Un fallimento che Putin, furioso, ha punito severamente, deciso a sbarazzarsi dei due capi del quinto servizio dell’Fsb, evoluzione del Kgb. Un colpo di spugna che non dimostra solo una realtà di scontri interni tra organi di intelligence e nel collegamento tra i vari comparti con l’Fsb. Ma, cosa ancora più grave, non solo testimonia la superficialità con cui le alte sfere russe hanno approcciato a questa guerra d’invasione, che credevano potesse risolversi in 48 ore e senza una campagna dettagliatamente pianificata. Ma anche che i servizi d’intelligence russi hanno fornito al presidente Putin dal campo, informazioni inattendibili. O meglio, avrebbero riferito allo Zar quello che un capo voleva sentirsi dire.
I due 007 sul campo avrebbero fornito notizie errate e rubato soldi destinati ad arruolare agenti
Ma il tentativo di compiacerlo avrebbe portato Putin a prendere decisioni che, sul terreno di guerra, si sono poi rivelate sbagliate. In questo senso, allora, si spiegherebbe la defenestrazione e l’arresto dei due vertici del servizi di spionaggio estero. Come pure – sempre secondo secondo il Corriere – il cambio di strategia e la nuova rotta di marcia delle forze armate. Con i bombardamenti cominciati venerdì sulle città occidentali, Ivano–Frankivsk e Lutsk. Le diverse sinergie strutturate tra le forze militari in campo (aviazione, carri e fanteria). L’impiego dei militari di leva. L’invio di nuove truppe: si parla di quasi 16 mila volontari che arrivano dalla Siria. E di un contingente schierato in Nagorno Karabakh. Come del possibile arrivo di forze bielorusse, che gli ucraini ritengono sia imminente.