Quarta dose, il presidente dei virologi: assurda coi vaccini vecchi. Forse Big Pharma ha depositi da svuotare?
Mentre l’Europa è in cerca di una risposta scientificamente plausibile e geo-politicamente condivisa, il rebus sulla quarta dose imperversa nel dibattito. E impegna mondo accademico e social. L’ultimo intervento degno di nota registrato è quello del presidente dei virologi, Arnaldo Caruso, che sul tema ha ribadito nettamente: «Ho sempre detto, e lo continuo a dire, che una quarta dose anti-Covid fatta ora con lo stesso vaccino. Vecchio e di almeno 2 anni. E mirato contro un ceppo virale ormai non più presente nel mondo, è un assurdo proprio dal punto di vista teorico»
Mentre si pensa alla quarta dose, il bollettino segnala contagi e decessi
Il bollettino della Protezione Civile e del ministero della Salute registra, nero su bianco, l’andamento epidemiologico del Paese. e nel suo aggiornamento quotidiano aggiorna a 77.621 nuovi casi i contagi da Covid in Italia oggi. E con altri 170 morti la voce sui decessi. Sono inoltre 524.899 i tamponi effettuati in più da ieri, a fronte dei quali gli addetti ai lavori hanno riscontrato un tasso di positività al 14,8%. Infine, il report segnale il rialzo del nuovi ricoveri ordinari con sintomi Covid (da ieri +131). Mentre sono in lieve calo (-6) i pazienti assistiti in terapia intensiva. Pertanto: i ricoverati con sintomi sono 9.871 in totale, 481 quelli in terapia intensiva con 50 ingressi del giorno. I dimessi e guariti sono in totale 13.125.950.
Covid, il presidente dei virologi: «Assurda una quarta dose con vaccini vecchi»
«Ho sempre detto, e lo continuo a dire, che una quarta dose anti-Covid fatta ora con lo stesso vaccino. Vecchio e di almeno 2 anni. E mirato contro un ceppo virale ormai non più presente nel mondo, è un assurdo proprio dal punto di vista teorico». Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia (Siv-Isv), in un’intervista all’Adnkronos Salute si dice «francamente stupito dalla Fda americana» che ieri ha dato il via libera a un secondo booster dei vaccini a mRna di Pfizer e Moderna per gli over 50, oltre che per gli immunodepressi. Una decisione rispetto alla quale l’esperto esprime “sorpresa” e si fa delle domande anche su Big Pharma: «Preferisce forse esaurire le scorte di prodotti vecchi, prima di proporne di nuovi? A voler pensar male, ma non voglio farlo – precisa – verrebbe quasi da chiederselo».
Il dubbio dell’esperto: «Non è che Big Pharma ha depositi da svuotare?»
«Con questi vaccini – ricorda Caruso, ordinario di microbiologia e microbiologia clinica all’Università di Brescia e direttore del Laboratorio di microbiologia dell’Asst Spedali Civili – noi abbiamo la possibilità di aggiornare velocemente la formulazione alle nuove varianti virali circolanti. È quello che del resto», con vaccini diversi e anche meno flessibili per tecnologia utilizzata, «facciamo ogni anno contro l’influenza. Invece ancora non siamo riusciti a farlo per Covid-19 e allora mi chiedo se dobbiamo attribuirlo a un momento di difficoltà dell’industria farmaceutica. Oppure, in maniera più cattiva, se dobbiamo immaginare che ci siano depositi da svuotare»… E anche se, alla fine delle sue considerazioni, il virologo ribadisce: «Non voglio arrivare a crederlo». Va detto che, altresì, neppure vuole arrivare a pensare che, di fronte all’avanzata di Omicron 2, «si possa essere talmente disperati da sperare che una quarta dose di vaccini vecchi possa aiutare, se l’effetto della terza non basta».
Quarta dose coi vaccini “vecchi”? Inutile continuare a fornire al sistema immunitario lo stesso tipo di stimolazione
Non solo. entrando nel merito di spiegazioni approfondite, Caruso spiega anche che: «Continuando a dare la stessa dose dello stesso vaccino», ancor più se a persone senza particolari problemi di salute, che con un coronavirus in “versione” Omicron «sono abbastanza veloci a negativizzarsi. O comunque non inclini a positivizzarsi in modo rischioso – ragiona il presidente dei virologi italiani – noi continuiamo a fornire al sistema immunitario sempre lo stesso tipo di stimolazione. La forza dei vaccini a mRna– ricorda l’esperto – è quella di potenziare prevalentemente la risposta anticorpale, più di quella cellulo-mediata». Quindi, «se proprio dobbiamo decidere che è necessaria una quarta dose adesso, allora», secondo Caruso, «è meglio valutare la possibilità di utilizzare prodotti che funzionano con meccanismi diversi». Così da dotare l’organismo di uno “scudo” più completo.
Il consiglio: aspettare l’autunno e vaccini più nuovi. O, in alternativa, pensare a un vaccino diverso da quelli a mRna
Il consiglio di Caruso è insomma di aspettare l’autunno e prodotti più nuovi. Anche perché, «pure guardando ai dati di Israele – rimarca – ci sono voci molto contrastanti sulla quarta dose. C’è chi l’ha ritenuta addirittura controproducente», fatta così ravvicinata e con gli stessi prodotti. Se invece una quarta dose si riterrà opportuna prima di ottobre, «allora si potrebbe pensare a un vaccino diverso da quelli a mRna – insiste il numero uno della Siv-Isv – per dare almeno stimoli diversi all’immunità e generare una protezione un po’ più ampia.