Stoltenberg: “I russi non si stanno ritirando, ma riposizionando”. Vogliono rafforzare l’offensiva nel Donbass
«I russi non si stanno ritirando ma riposizionando». Lo ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, nel corso di una conferenza stampa a Bruxelles. «Secondo la nostra intelligence – ha affermato – la Russia sta cercando di raggrupparsi, rifornirsi e rafforzare la sua offensiva nella regione del Donbass». Allo stesso tempo, secondo Stoltenberg, «la Russia mantiene la sua pressione su Kiev e altre città. Dunque possiamo aspettarci altre azioni offensive, che porteranno anche più sofferenza».
«Nessun cambiamento negli obiettivi principali della Russia»
«Quello che vediamo è che la Russia continua a perseguire un risultato militare nel conflitto in Ucraina: finora non abbiamo visto alcun reale cambiamento negli obiettivi principali della Russia, quindi dobbiamo continuare a sostenere Kiev. Dobbiamo continuare a fornire armi all’Ucraina finché sarà necessario – ha continuato – è estremamente importante, stanno combattendo una guerra per la democrazia».
Il segretario generale della Nato ha sottolineato inoltre che «i porti dell’Ucraina sono fondamentali per l’esportazione di cereali e grano nel resto del mondo. Il blocco dei porti ucraini non è un grande problema solo per l’Ucraina, ma per molti popoli nel mondo e sta provocando una fiammata dei prezzi degli alimenti in tutto il mondo. È estremamente importante che questo blocco cessi».
Stoltenberg: «Siamo un’alleanza sola»
È “sbagliato” dividere la difesa del versante est della Nato da quello che l’Alleanza fa nell’Atlantico, dato che le attività nel quadrante ovest contano anche per la difesa del fianco orientale. «Siamo tutti insieme, siamo un’alleanza sola». Inoltre, la Russia «ha aumentato la sua presenza nel sud: lo vediamo in Libia, in Siria e altrove. Abbiamo aumentato la nostra presenza a est, ma dobbiamo avere un approccio a 360 gradi, per affrontare le sfide da ogni direzione».
«Bene l’aumento della spesa difesa Italia»
E poi ancora. «Tutti gli alleati hanno concordato, nel summit della Nato la settimana scorsa, di rispettare gli impegni presi nel 2014, di aumentare le spese per la difesa e le linee guida sul 2%. Mi compiaccio – ha continuato – di qualsiasi accordo in Italia su ulteriori aumenti della spesa militare: tutti gli alleati hanno aumentato la spesa nella difesa e naturalmente l’Italia fa la differenza, dato che ha un’economia grande e forte».
Quindi «naturalmente – ha continuato – qualsiasi aumento della spesa in Italia ha un impatto sulla spesa totale nella difesa da parte della Nato. Ma penso, senza scendere nei dettagli del compromesso che viene negoziato in Italia, che quello che vediamo in Italia e nell’Alleanza è un nuovo senso di urgenza, che dimostra un’accresciuta comprensione della necessità di investire nella nostra sicurezza».
«Alleato apprezzato e fedele»
«Gli alleati Nato – ha ricordato – hanno concordato nel 2014 di aumentare le spese nella difesa, dopo l’annessione illegale della Crimea da parte della Russia e l’aggressione militare contro Kiev otto anni fa. Sapevamo che dovevamo investire di più prima dell’invasione dell’Ucraina di quest’anno, ma naturalmente l’attacco di qualche settimana fa ha sottolineato ulteriormente la necessità di investire ulteriormente nella difesa. Mi compiaccio – ha concluso – dell’aumento delle spese per la difesa, un alleato molto apprezzato e fedele».
Sulla Finlandia
E infine sulla Finlandia. «È un partner molto stretto della Nato. Se faranno richiesta» di entrare nell’Alleanza, «mi aspetto che saranno i benvenuti e che troveremo un modo rapido per concordare il protocollo di adesione e proseguire. Ma sta a loro decidere e aspetteremo finché Helsinki non avrà deciso».