Strage di Viareggio, processo bis e primo intoppo: i magistrati dimenticano di tradurre in tedesco una sentenza
I difensori degli otto imputati stranieri del processo d’appello bis per la strage ferroviaria di Viareggio del 29 giugno 2009 che si è aperto questa mattina con la prima udienza hanno sollevato alla Corte di Firenze una eccezione di nullità dell’atto di citazione per la mancata traduzione in lingua tedesca della sentenza della Cassazione emessa l’8 gennaio 2021.
Gli avvocati ritengono che la mancata traduzione rappresenti una “lesione del diritto di difesa“.
A quel punto la Corte d’appello di Firenze ha disposto la traduzione in lingua tedesca della sentenza della Cassazione.
Dopo una camera di consiglio di circa 50 minuti, il collegio dei giudici ha accolto l’istanza presentata dai difensori degli otto imputati stranieri.
La Corte, tuttavia, ha precisato che a fronte delle 584 pagine complessive della sentenza, verranno tradotte solo le parti relative agli imputati che hanno presentato l’istanza e ha respinto poi l’eccezione di nullità dell’atto di citazione che era stata sollevata dagli stessi difensori degli imputati stranieri, ritenendola “infondata“. Il processo pertanto è legittimamente incardinato e va avanti.
È il primo intoppo del processo bis per la strage di Viareggio, il disastro ferroviario avvenuto alle ore 23 e 48 del 29 giugno 2009 quando un treno merci, in transito nella stazione, sviò dai binari danneggiando una cisterna contenente gpl, la cui fuoriuscita innescò un incendio con un’esplosione causando 32 morti e un centinaio di feriti.
Una tragedia che ancora, a distanza di dodici anni dalla strage di Viareggio, non ha ancora avuto giustizia.
Il nuovo appello è stato disposto dalla Corte di Cassazione che ha annullato con rinvio la sentenza di secondo grado per 16 imputati, tra i quali gli ex-vertici delle Ferrovie Mauro Moretti – l’ex-amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana ed ex-Ad di Ferrovie dello Stato oggi era presente in aula – Michele Mario Elia, Vincenzo Soprano e Mario Castaldo, oltre a dirigenti e tecnici di aziende ferroviarie austriache e tedesche addette al controllo e alla manutenzione dei carri merci.
Per questi imputati la Suprema Corte ha escluso l’aggravante sulle norme di sicurezza, non riconoscendo il disastro ferroviario come incidente sul lavoro e così facendo scattare di conseguenza la prescrizione per questo reato.
Ora la Corte di Appello di Firenze, presieduta dal giudice Angelo Grieco, nel corso del processo bis, dovrà rideterminare le pene delle condanne inflitte in precedenza, considerando che l’unico reato che viene contestato agli imputati è quello di disastro ferroviario.
Nel corso del primo appello, l’ingegner Mauro Moretti aveva rinunciato ad avvalersi della prescrizione.
Secondo quanto stabilito dalla Cassazione, tuttavia, in occasione del rinvio Moretti doveva confermare o meno l’intenzione di rinunciare alla prescrizione. Ma Moretti ha deciso, a questo punto, di non rinunciare.
Nel primo appello l’ingegner Moretti, ex-amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana ed ex-Ad di Ferrovie dello Stato, era stato condannato a 7 anni di reclusione.
Michele Mario Elia, ex-Amministratore delegato di Rete Ferroviaria italiana, e Vincenzo Soprano, ex-Ad di Trenitalia, erano stati condannati a 6 anni.
Diverse altre condanne erano state comminate agli altri imputati fra cui amministratori delegati , dirigenti, responsabili e tecnici stranieri delle società di manutenzioni ferroviarie tedesche e austriache come Junghental, Gatx Rail Germania, Gatx Rail Austria, oltreché a manager italiani di Cargo Chemical e Cima riparazioni.
Stamattina, poco prima dell’apertura dell’udienza, i familiari delle vittime della strage di Viareggio hanno raggiunto in corteo il palazzo di giustizia di Firenze davanti al quale hanno poi creato un presidio con striscioni e cartelli.
Riuniti nell’associazione ‘Il Mondo che vorrei‘, i familiari delle vittime hanno diffuso un volantino in cui si legge: “La Suprema Corte di Cassazione con la sua pronuncia vergognosa ha mandato in prescrizione l’omicidio colposo, non ha voluto guardare Viareggio per ciò che è stato: ‘un incidente sul lavoro‘”.
“Questo – dicono i familiari delle vittime della strage di Viareggio – influirà negativamente sulla ricerca della verità per i processi in corso (Rigopiano, Pioltello, ecc.) e per quelli che si apriranno prossimamente (Ponte Morandi, Funivia Stresia Mottarone). Sarà un salvacondotto per le imprese che se ne infischiano della sicurezza! Questa sentenza è l’espressione massima dell’incapacità della giustizia di essere al servizio dei cittadini “.
“Quanto tempo, quanti soldi pubblici sprecati, quante manovre di palazzo per cercare di salvare ciò che nemmeno con i più incredibili artifizi sono riusciti a coprire? – si chiedono i parenti delle vittime – Due cose che la Cassazione non è riuscita a nascondere, le colpe degli Ad di Fs e di Gatx e le responsabilità accertate, date della totale mancanza di manutenzione aggravata e dall’assenza dei relativi controlli“.
Al termine dell’udienza ci sono state aggressioni verbali da lontano all’ingegner Moretti che usciva dall’aula e a tu per tu in faccia al difensore, l’avvocato Ambra Giovene, in aula, mentre c’erano ancora i pubblici ministeri ed era appena uscita la Corte.
“Ogni tentativo di giustizia crolla di fronte ad un dolore incontrollabile – ha detto l’avvocato Giovene. – E il difensore può solo prendere atto che nessuna sentenza potrà mai colmarlo”.