Ucraina, al via il vertice in Turchia. Gli Usa: «Aspettiamoci che Mosca usi le armi chimiche»
Ha preso il via alle 8.45 ora italiana l’incontro tra il ministro degli Esteri di Kiev Dmytro Kuleba e quello russo Sergei Lavrov, impegnati ad Antalya, nel sud della Turchia, nel nuovo round di negoziati sulla crisi in corso. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha auspicato ieri che i colloqui possano «aprire la strada a un cessate il fuoco duraturo». Oggi il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, ha spiegato che «il nostro obiettivo principale è quello di riunire i tre leader», riferendosi, oltre che a Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky, anche ad Erdogan. Il vertice, però, arriva in un clima sempre più teso, nel quale ha fatto la comparsa anche lo spettro delle armi chimiche. L’allarme sul fatto che Mosca possa utilizzarle è arrivato ieri da Washington, in risposta alle accuse di Lavrov sul fatto che gli Usa starebbero sviluppando armi biologiche al confine con la Russia.
Gli Usa: «Aspettiamoci che Mosca usi le armi chimiche»
Parlando di accuse «assurde» e di «ovvio stratagemma», la portavoce americana Jen Psaki ha sottolineato che «abbiamo preso nota delle false affermazioni della Russia sui presunti laboratori di armi biologiche degli Stati Uniti e sullo sviluppo di armi chimiche in Ucraina. Abbiamo anche visto funzionari cinesi fare eco a queste teorie cospirative», ha detto Psaki, aggiungendo che le accuse sono «un’evidente manovra della Russia per cercare di giustificare il suo ulteriore attacco premeditato, non provocato e ingiustificato all’Ucraina». «Ora che la Russia ha fatto queste false affermazioni, e la Cina ha apparentemente appoggiato questa propaganda – ha avvertito la portavoce Usa – dovremmo essere tutti in allerta rispetto all’uso di armi chimiche da parte della Russia o aspettarci che Mosca le usi per creare un pretesto, è uno schema chiaro».
I media ucraini: «I russi hanno usato bombe a grappolo»
Nel frattempo, secondo quanto riferito dai media locali, la Russia ha iniziato a usare le bombe a grappolo, che avrebbero colpito un ospizio a Mykolaiv, una delle città ucraine sotto assedio. Si tratta di un tipo di arma vietato dal diritto internazionale. Sempre secondo i media locali, i bombardamenti hanno danneggiato oltre 130 case di Mykolaiv. Colpiti, inoltre, a la città di Okhtyrka e il villaggio di Bytytsya, nella regione di Sumy. Anche qui le bombe russe hanno distrutto palazzi nei quartieri residenziali e infrastrutture civili. Il capo dell’amministrazione regionale di Sumy, Dmytro Zhyvytsky, citato dal Kiev Independent, ha anche precisato che Okhtyrka è bombardata giorno e notte, mentre stamattina dovrebbe riprendere l’evacuazione dei civili da Sumy, con destinazione Poltava, città dell’Ucraina centrale.
I bombardamenti colpiscono un altro ospedale pediatrico
E, ancora, bombardamenti hanno colpito Kharkiv, dove nella distruzione di un palazzo residenziale sono morte quattro persone, tra le quali due bambini, mentre una bimba di cinque anni è rimasta ferita. C’è poi il caso di Zhytomyr, a ovest di Kiev, dove le bombe dei caccia russi hanno colpito due ospedali, uno dei quali pediatrico, proprio come quello distrutto ieri a Mariupol. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha parlato di «crimini di guerra» e di «genocidio», aggiungendo che gli europei ora non possono dire di «non aver visto cosa sta succedendo agli ucraini e quindi devono fare dure pressioni sulla Russia affinché si sieda con noi a parlare e finisca questa guerra».
L’ira di Zelensky: «Denazificate gli ospedali pediatrici?»
«Noi – ha aggiunto Zelensky – non avremmo mai fatto e non faremo mai una cosa simile a nessuna delle città del mondo perché siamo umani e voi?», ha dichiarato Zelensky rivolgendosi ai russi. «Che Paese è la federazione russa che bombarda gli ospedali pediatrici. Ne ha paura? Le donne incinte avrebbero sparato su Rostov? I bambini piccoli avrebbero oppresso i russofoni? Che cosa era questo attacco? La “denazificazione» dell’ospedale?», ha quindi incalzato Zelensky, mentre il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha definito «orribile» l’attacco che all’ospedale pediatrico di Mariupol. «I civili – ha scritto su Twitter – stanno pagando il prezzo più alto di una guerra che non ha nulla a che vedere con loro. La violenza senza senso deve finire. Mettete fine ora – ha concluso – allo spargimento di sangue».