Ucraina, Calenda attacca l’Anpi: rappresenta i valori opposti a quelli della resistenza
L’Anpi si affida alla retorica pacifista ignorando che la guerra tra Russia e Ucraina è già in atto. E che dinanzi all’invasione dell’esercito russo gli ucraini stanno dando prova di tenace e coraggiosa resistenza. Ma quella resistenza non interessa all’associazione partigiani che con il presidente nazionale Gianfranco Pagliarulo ha preso parte alla manifestazione contro la guerra di piazza San Giovanni a Roma. Una manifestazione che di fatto, invocando la pace, sceglieva il neutralismo dinanzi al conflitto scatenato da Putin. Né con i russi né con gli ucraini.
E proprio una dichiarazione di Pagliarulo è finita nel mirino di Carlo Calenda che l’ha riportata su Twitter. Eccola: “Deponiamo le armi. Rifiutiamo lo scontro. Scegliamo il confronto. Apriamo una grande discussione in tutti i luoghi del Paese evitando le etichette e la propaganda di guerra”. Ma basterebbe aprire luoghi di confronto per indurre Putin al cessate il fuoco?
Calenda non accetta queste ipocrisie e lo dice chiaro e tondo. L’Anpi vuole, come Putin, la resa dell’Ucraina. “La resa. Ucraini arrendetevi, non difendete la patria dall’invasore. L’ANPI da molto tempo non rappresenta altro che se stessa. Oggi sappiamo che rappresenta anche i valori opposti a quelli che animarono la resistenza”. Questo il caustico commento del leader di Azione, che coinvolge in generale il ruolo politico dell’Anpi, associazione delegittimata e non rappresentativa che pure ritiene di avere voce in capitolo nel dibattito culturale e politico.