Ucraina, ira social contro Nestlé: «Resta in Russia, va boicottata». L’azienda: «Tuteliamo i lavoratori»

18 Mar 2022 20:24 - di Redazione
Nestlé

Boicottare Nestlé. È questo l’ultimo (in ordine di tempo) editto social diventato subito virale. Motivo? Il gigante alimentare continua a operare in Russia. Sul web è tutto in fiorire di immagini parodistiche che accusano Nestlé di sostenere tacitamente l’azione di Vladimir Putin, non avendo aderito alla richiesta del primo ministro ucraino di cessare ogni attività in Russia. Su Twitter l’hashtag boycottnestle si è diffuso a macchia d’olio. Il più bersagliato dai meme è il logo dell’impresa con le bombe disegnate al posto del nido degli uccellini. Ma non manca la Z, simbolo delle truppe russe che occupano l’Ucraina. Altre immagini descrivono Nestlé come «sponsor ufficiale» dell’invasione russa, sullo sfondo di foto di ospedali bombardati. Il tutto, ovviamente, condito in commenti assai acidi, per non dire sprezzanti.

Le accuse del governo di Kiev

In realtà, le accuse riecheggiano dichiarazioni di alcuni membri del governo ucraino. La multinazionale, dal canto suo, si difende così: «Siamo solo proteggendo il nostro personale». Ma è una spiegazione che non convince Kiev. «Ho parlato con Mark Schneider, Ceo di Nestlé, sugli effetti collaterali della permanenza sul mercato russo – ha scritto ieri su Twitter il primo ministro Denis Shmigal -. Sfortunatamente non mostra alcuna comprensione. Pagare tasse che finiscono nel bilancio di un Paese terrorista equivale a uccidere bambini e madri indifese». Subito dopo, è stato il turno di Dmytro Kuleba, il ministro degli Esteri. «Rifiutando di smettere di fare affari in Russia – argomenta -, Nestlé sta permettendo alla Russia di continuare la sua guerra di aggressione. Il danno alla reputazione dell’azienda è enorme».

La Nestlé ha 7mila dipendenti nel Paese

Nestlé non entra nella polemica. «Consideriamo le conversazioni con le autorità governative come private», spiega una portavoce della multinazionale. «Come datore di lavoro – ha aggiunto – siamo responsabili dei nostri oltre 7000 dipendenti in Russia. Ci rattristerebbe molto se i nostri colleghi dovessero passare sotto la dipendenza di altri. Questo spiega la nostra decisione». L’11 marzo Nestlé ha annunciato la sospensione delle consegne di alcuni prodotti in Russia, tra cui Nespresso. La decisione, tuttavia, fa delle eccezioni per i beni di prima necessità come gli alimenti per bambini e i cereali. Oggi in borsa il titolo ha aperto in ribasso frazionale, per poi recuperare.

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