Ucraina, Israele prova a mediare: Bennett vola a sorpresa a Mosca e incontra Putin
Nel conflitto Russia-Ucraina, scende in campo Israele, che in questi giorni ha assunto una posizione ritenuta mediana. Ossia: pur condannando, come ha fatto il ministro degli esteri Yair Lapid, l’invasione delle armate russe, e votando contro all’Onu, Bennett ha sempre mantenuto un filo con Mosca con cui, tra l’altro, ha un coordinamento di sicurezza sulla Siria.
Israele, Bennett vola a sorpresa a Mosca e incontra Putin
Un evento importante, ikl colloquio tra il primo ministro israeliano e il presidente russo, che indica innanzitutto che Israele può rivestire – e di fatto lo sta assumendo – il ruolo di reale mediatore in una guerra in cui la battaglia diplomatica non accenna a produrre sbocchi. E, in seconda battuta, dimostra che Putin non ha cessato di interfacciarsi con il mondo. Come testimoniato dalle telefonate intercorse tra il leader russo e Emmanuel Macron, Olaf Scholz, e l’incontro con il pakistano Imran Khan. Fino all’appuntamento di oggi con il premier dello Stato ebraico. Connessioni che smentiscono l’idea di una Russia isolata dal mondo. Grande assente, fin qui, l’Italia.
Un colloquio durato tre ore, di cui Bennett ha informato Washington e Kiev
Dunque, in questo decimo giorno di guerra, con le città ucraine funestate dai bombardamenti. Coi corridoi umanitari per l’evacuazione di Mariupol e di Volnovakha saltati. Fallita l’annunciata tregua, si rinvia tutto a lunedì 7 marzo: giorno fissato in agenda per il terzo round dei negoziati tra le due delegazioni ucraina e russa. Lo riporta la Ukrayinskaya Pravda riferendosi a una fonte nell’entourage del presidente ucraino Vladimir Zelensky, secondo quanto si legge sul sito della Tass. Intanto, nel giorno in cui la Cina interviene finalmente nel conflitto auspicando – come ha dichiarato il ministro degli Esteri Wang Yi al telefono con il segretario di Stato Usa, Antony Blinkenche – «che i combattimenti cessino il prima possibile», il premier israeliano Naftali Bennett arriva a Mosca e incontra Vladimir Putin al Cremlino.
Al termine del colloquio, «nessuna informazione da comunicare ai media»
Lo riportano i media israeliani che citano fonti della capitale russa. La visita di Bennett è stata definita «inusuale» in quanto il volo si è svolto di sabato, e il leader israeliano è notoriamente religioso. Nei giorni scorsi Bennett aveva parlato due volte con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. E due volte anche con il capo del Cremlino. Il vertice tra i due, arriva dunque a ridosso dei colloqui già intercorsi e ha incentrato la discussione sulla situazione in Ucraina. Una lunga discussione visto che, a quanto riporta il Jerusalem post, l’incontro bilaterale è iniziato nel primo pomeriggio. Ed è andato avanti per tre ore. Al termine, però, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha annunciato che non ci sarebbe stata «nessuna informazione da comunicare ai media» circa i colloqui appena conclusi.
Bennett è il primo leader occidentale a incontrare Putin dopo l’invasione russa dell’Ucraina
Un appuntamento importante, quello tra Putin e il premier israeliano Bennett, che è il primo leader occidentale a incontrare Putin dopo l’invasione russa dell’Ucraina il 24 febbraio. Bennett è partito da Israele questa mattina – che è il giorno di riposo dello Shabbat, sottolinea il Jerusalem Post – accompagnato dal ministro per l’edilizia abitativa Zeev Elkin, che è originario dell’Ucraina, e svolge il ruolo d’interprete. Presente anche il Consigliere per la sicurezza nazionale Eyal Hulata.
Il ruolo di Israele e la possibile investitura come mediatore del conflitto
L’incontro tra i due leader a Mosca – che, riferiscono fonti israeliane, Bennett ha coordinato con gli Stati Uniti, la Germania e la Francia, e notificato all’Ucraina – è stato organizzato dopo la telefonata di mercoledì scorso fra Bennett e Putin. Il presidente ucraino, che è ebreo, ha chiesto a Bennett di svolgere un ruolo di mediatore, dati i rapporti molto buoni che Israele intrattiene con Kiev e, soprattutto, con Mosca. Infatti, se è vero che all’Assemblea generale dell’Onu, Israele ha votato a favore della condanna della Russia per l’invasione dell’Ucraina, per il resto Bennett ha mantenuto un basso profilo sul conflitto, complice anche il fatto che Israele ha finora usato gli stretti rapporti con Mosca per poter colpire le basi iraniane in Siria.
Sul tavolo, la guerra, le Comunità ebraiche in Ucraina, e l’accordo di Vienna sul nucleare dell’Iran
Nonostante Peskov abbia negato qualunque annuncio in merito al colloquio concluso, a quanto riferiscono fonti diplomatiche citate dai media israeliani, Bennett ha parlato con il presidente russo della situazione degli israeliani e delle comunità ebraiche in Ucraina durante il conflitto. Ma non solo. Nell’incontro, infatti, si è affrontato anche il tema dei colloqui sull’accordo nucleare con l’Iran a Vienna. Accordo rispetto al quale Bennett ha ribadito di opporsi. Per Gerusalemme, insomma, il tema del nucleare iraniano rimane il nodo principale in agenda.
Israele mediatore di peso tra Russia e Ucraina e tra Cremlino e Casa Bianca
E mentre si parla di fine giugno come termine per lo scambio di documenti tra Iran e Agenzia internazionale per l’energia atomica – che potrebbe essere decisivo – l’accordo sul nucleare iraniano potrebbe intrecciarsi con i negoziati sul conflitto russo-ucraino e tra il Cremlino e la Casa Bianca. In un crocevia diplomatico che vede al centro Israele come mediatore possibile. Intanto allora, concluso il confronto con Putin, il primo ministro israeliano ha parlato al telefono con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ed è volato subito a Berlino per incontrare il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Che informerà del suo colloquio con Putin. Poi tornerà in Israele. Dove peraltro, solo mercoledì scorso, aveva già ricevuto il capo del governo di Berlino.