Ucraina, la guerra non fa dimenticare cani e gatti: ecco le storie di chi rischia la vita pur di salvarli

26 Mar 2022 17:30 - di Giorgia Castelli
Ucraina

La guerra in Ucraina non fa dimenticare cani e gatti. In una guerra che massacra giovanissimi soldati e uccide genitori, fratelli e figli, gli animali domestici possono sembrare l’ultima delle preoccupazioni. Eppure, sin dal primo giorno, è stato chiaro che gli ucraini – pur sotto le bombe – non avevano intenzione di dimenticare gli amici a quattro zampe. Come se la loro cura e la loro compagnia fosse una testimonianza della vita “di prima” e una speranza per quella che verrà. Così sui media e sui social si moltiplicano le storie e le immagini di cani e gatti protetti nei rifugi, coccolati dai soldati, persino tirati fuori dalle macerie con la stessa cura dedicata alle persone. Oppure, molto più spesso, al seguito dei padroni, tenuti in braccio, a spalla quando troppo anziani e malati, al guinzaglio per centinaia di chilometri e in marsupi sistemati tra le poche cose scampate alle macerie.

Ucraina, la storia del veterinario che ha rischiato la vita

Fra le storie più recenti, quella del veterinario 32enne, Jakub Kostowicz, che ha rischiato la vita per salvare 260 cani e gatti abbandonati nell’Ucraina martoriata dal conflitto. Ha viaggiato in macchina dalla Polonia, dove vive, per portarli al sicuro: tra loro un cane ferito da un proiettile alla spina dorsale e perfino una capra pigmeo. E poi la donna di 96 anni in fuga con pochi abiti e il suo gatto, la ragazza in strada immortalata con il cane al guinzaglio e i due gatti nella borsa a tracolla. Fino al soldato che si è fatto immortalare con un micione a suo agio in un enorme lanciarazzi. Sui social sono decine gli appelli per sostenere i rescue impegnati a garantire assistenza alle migliaia di cani che non hanno più una casa.

La donna che scappa coi suoi dodici cani

Virale la foto di tre cuccioli in fuga con alle spalle la devastazione e il fuoco. È di oggi la storia di una donna di Irpin scappata portandosi via i suoi dodici cani e altrettanti trovatelli. «I miei figli sono già andati via da un po’, ero rimasta da sola con mio marito proprio per restare con i nostri cani – ha spiegato ai media locali – Oggi anche noi lasciamo la nostra città. Portando via con noi i nostri compagni di vita a quattro zampe e salvando altri 12 cani che in questa guerra hanno perso tutto».

 

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