Ucraina, Putin stringe d’assedio Kiev: e l’ambasciata italiana si trasferisce a Leopoli (video)
Continua l’avanzata delle truppe russe in Ucraina. Proprio mentre si fa sempre più flebile la speranza di una risoluzione dei negoziati tra Kiev e Mosca, Putin comincia il sesto giorno di guerra dando il via a massicci bombardamenti sulle città, e stringendo nella morsa di un assedio sempre più pesante la capitale. Così, nelle prime ore del mattino, i satelliti riprendono un convoglio di mezzi militari russi diretto verso Kiev lungo oltre 60 chilometri. A stretto giro, l’agenzia di stampa ucraina Unian conferma: la fila di centinaia di tank, artiglieria rimorchiata, mezzi corazzati, veicoli logistici si estende dall’aeroporto di Hostomel, a nord-ovest di Kiev, al villaggio di Prybirsk, che si trova tra Kiev e Chernobyl.
Ucraina, un convoglio militare russo lungo 64 km diretto verso Kiev
Mezzi di cui è facile ricostruire la provenienza, osserva la Cnn, ricordando che per settimane, prima dell’invasione, la Russia ha accumulato forze in Bielorussia: centinaia di veicoli militari, aerei ed elicotteri sono stati spostati nel paese per partecipare alle esercitazioni congiunte. Ma al termine delle manovre, le forze russe non sono tornate a casa… Tanto che, anche il sesto giorno di guerra comincia con bombe e missili sulle principali città. E con il progressivo dispiegarsi sul campo ucraino di una manovra a tenaglia della Russia. Con le truppe di Mosca che bloccano l’accesso al Mare di Azov. Continuano a lanciare bombe su Kharkiv, la seconda città dell’Ucraina, colpita da un nuovo violento attacco. E con i separatisti di Lugansk e Donetsk che avanzano e si ricongiungono con le forze russe. Mentre la colonna lunga 64 km di blindati, carri armati, camion e veicoli logistici, avanza inesorabile verso Kiev. Ancora una volta, quella appena trascorsa per la capitale è stata una notte di esplosioni e paura. Una notte in cui si sono susseguiti i raid missilistici, anche a danno di quartieri residenziali. Una notte di boati e sirene…
Intanto l’ambasciata italiana si trasferisce dalla capitale a Leopoli
Intanto, l’Ambasciata italiana è costretta a spostarsi dall’inferno di Kiev nella più riparata Leopoli. La Farnesina lo ha comunicato ufficialmente, annunciando che «in ragione del deterioramento della situazione di sicurezza a Kiev. E della conseguente impossibilità di garantire una piena funzionalità. È in corso il trasferimento a Leopoli dell’ambasciata d’Italia a Kiev per continuare a svolgere le proprie funzioni, così come altre ambasciate già trasferitesi, che erano presenti a Kiev. E dunque, Draghi ne ha approfittato per rivolgere in Senato un sentito «grazie all’ambasciatore Zazo e a tutto il personale della nostra ambasciata – ha dichiarato il premier – per lo spirito di servizio, la dedizione e il coraggio, dimostrati in questi giorni drammatici».