Ucraina, raddoppiati i nostri aerei al confine. Il Generale Goretti: basta niente per ritrovarci in guerra
Anche l’Italia si prepara. La guerra non è geograficamente così lontana da casa nostra. E in queste ore, con la tensione che sale, neppure geo-politicamente sembra così distante. Ecco perché in queste ore aumenta l’allerta: e il livello di guardia alza l’asticella. Una preoccupazione rilanciata anche dalle parole del generale Luca Goretti, Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, che in audizione alle commissioni Difesa ha dichiarato di aver autorizzato «il raddoppio dei nostri Eurofighter in servizio con la Nato in Romania». Spiegando subito dopo che: «Siamo a meno di meno di venti miglia dal confine ucraino. Dobbiamo prestare attenzione nella nostra attività di difesa aerea. Basta niente per sconfinare e trovarci in guerra. Per questo dico ai miei equipaggi che mai come ora ogni cosa deve essere fatta secondo le regole. Non bisogna mai farsi prendere dalla foga di vedere cosa c’è. Potrebbero esserci tentativi di farci entrare in territorio ucraino. E sarebbe la fine».
Guerra in Ucraina, i nostri aerei pronti, in servizio con la Nato in Romania
I nostri aerei sono pronti a spiccare il volo? È questo l’inquietante interrogativo che circola in queste ore. Una domanda che serpeggia insistentemente da ieri, da quando una circolare dello Stato maggiore dell’Esercito italiano ha messo in allerta gran parte dell’opinione pubblica italiana. A partire dall’oggetto del documento, enigmatico fin dalla sua enunciazione: “Evoluzione sullo scacchiere internazionale”. Un provvedimento arrivato dagli alti comandi dell’Esercito italiano, di cui abbiamo dato conto in un servizio di ieri. E in cui si annunciava la circolare in oggetto, che sembra essere finalizzata a mettere sull’attenti le truppe in caso di conflitto diretto con la Russia. Una comunicazione recepita davvero come una chiamata alle armi per i soldati italiani.
Sale la tensione: il richiamo alla circolare di ieri dello Stato maggiore dell’Esercito italiano
Una circolare in cui si esorta a: «Valutare con attenzione i congedi anticipati». Tenere «reparti in prontezza operativa alimentati al 100%». A provvedere a un «addestramento orientato al “warfighting”. E a «provvedere affinché siano raggiunti e mantenuti i massimi livelli di efficienza di tutti i mezzi cingolati. Gli elicotteri e i sistemi d’arma dell’artiglieria». Una sollecitazione, quella della circolare dello Stato maggiore dell’Esercito del 9 marzo. Con riferimento ai «noti eventi». E alle «evoluzioni sullo scacchiere internazionale», che hanno chiaramente scatenato una bufera politica. Una mobilitazione mediatica. E che oggi fa il paio con l’intervento del generale Goretti che, in audizione alle commissioni Difesa, ha dichiarato che i nostri aerei militari sono pronti. A meno di meno di venti miglia dal confine ucraino… Stigmatizzando il risveglio delle nostre forze armate dal torpore degli ultimi anni. Ma anche alzando la soglia d’attenzione a livelli di guardia che fa passare in secondo piano gli sforzi diplomatici alacremente in corso.