“Vi mentono, fermate la guerra”: giornalista del tg russo irrompe in diretta. Cosa è successo dopo (video)
«Qui vi stanno mentendo. Fermate la guerra! Non credete alla propaganda!»: poche frasi, ma di fuoco, scritte su un grande cartello bianco che le copre il viso, mostrato a favore di telecamera all’improvviso, mentre il tg russo di Channel One è in onda. L’irruzione in diretta della giornalista al tg russo sconvolge per qualche istante la programmazione della tv di stato di Mosca, e scoperchia il vaso di Pandora della propaganda del Cremlino. L’anchorwoman che sta fedelmente riportando la cronaca di giornata non si scompone. E neppure la regia che, per quanto colta alla sprovvista, devia immediatamente su immagini di un servizio pre-registrato. Ma quei pochi istanti sono sufficienti alla cronista in protesta a far passare il messaggio proibito. Come alla sicurezza per intervenire. La giornalista, subito dopo, è stata fermata e interrogata.
La giornalista del tg russo irrompe in diretta e protesta contro la propaganda di Stato
Lei si chiama Maria Ovsyanikova, e oggi molti parlano del grande coraggio dimostrato con l’irruzione in diretta su Channel One, la più importante emittente pubblica della Russia. E quella che vanta la più grande copertura nel Paese. Pochi secondi: la giornalista compare alle spalle della conduttrice del tg russo. Una manciata di istanti, sufficienti a lanciare al denuncia, stigmatizzata in poche parole, messe nero su bianco, su quel cartello che la donna riesce a far sfilare prima dello stacco “riparatore”. E, soprattutto, prima del suo arresto. La Ovsyanikova, che tra l’altro lavora per questa emittente russa, è stata arrestata subito dopo, e sottoposta a interrogatorio. E a riferirne, sono i media internazionali che attenzionato la vicenda.
Il messaggio registrato prima della diretta, dell’arresto, dell’interrogatorio
Appena poco prima della protesta in diretta tv, la giornalista del tg russo aveva registrato un video per spiegarne le ragioni. A riportarlo sui social nelle ultime ore, i tanti messaggi che rimbalzano soprattutto su Twitter, e che danno voce a quanto lei ha denunciato ieri. E a tutto quello gridato nelle ultime domeniche, in tutte le piazze di centinaia di città russe. «Quello che sta succedendo ora in Ucraina è un crimine e la Russia è il paese aggressore. La responsabilità di questa aggressione ricade sulla coscienza di un uomo: e quell’uomo è Vladimir Putin», rilancia la Ovsyanikova, e registra, tra gli altri, il sito del Tgcom 24. E ancora: «Mio padre è ucraino. Mia madre è russa. Non sono mai stati nemici. Questa collana al collo è un simbolo che la Russia deve fermare immediatamente questa guerra fratricida. E le nostre nazioni fraterne possono ancora fare la pace».
«Ho diffuso la propaganda del Cremlino. E mi vergogno molto di ciò»…
ace, la parola chiave: lei stessa prova a fare pace con la sua coscienza. E comincia la chiedere scusa ai cittadini, ai telespettatori. «Sfortunatamente ho lavorato recentemente a Channel One – aggiunge quindi la donna – diffondendo la propaganda del Cremlino. E mi vergogno molto di ciò. Mi vergogno di aver mentito in tv e di aver permesso di fare il lavaggio del cervello ai russi. Ma noi abbiamo il potere di fermare questa follia. Uscite a protestare, non abbiate paura. Non possono metterci tutti in prigione». Lei intanto, però, è assai probabile che come minimo perderà il lavoro…
! Russia’s main propaganda “news program” tonight. pic.twitter.com/lrRVnF8LoW
— Christo Grozev (@christogrozev) March 14, 2022
Marina Ovsyannikova, the woman who ran onto a live state TV news broadcast, even recorded a message beforehand. In it, she says her father is Ukrainian. She calls for anti-war protests, says she’s ashamed about working for Kremlin propaganda, and she denounces the war absolutely. pic.twitter.com/nOpUY9bH74
— Kevin Rothrock (@KevinRothrock) March 14, 2022