Zelensky torna a parlare agli ucraini e al mondo: «Resto a Kiev. Non mi nascondo e non ho paura» (video)
«Resto a Kiev, quanto serve per vincere questa guerra! Non mi nascondo e non ho paura». Il presidente Volodymyr Zelensky torna a parlare alla popolazione ucraina in un nuovo video diffuso sui social. E lo fa guardando fuori dalla finestra fa dal suo ufficio, per la prima volta dall’inizio dell’invasione russa, lo scorso 24 febbraio. Solo poche ore prima, in un videomessaggio pubblicato sul suo canale Telegram, il leader di Kiev aveva detto: «Si è svolto il terzo round di negoziati in Bielorussia, vorrei dire il terzo e l’ultimo: ma siamo realisti. Pertanto, parleremo. Insisteremo sui negoziati finché non troveremo un modo per dire al nostro popolo: è così che arriveremo alla pace»…
Zelensky torna a parlare alla popolazione ucraina
Nel ripercorrere le ultime, sanguinose tappe di questa guerra al suo dodicesimo giorno di ostilità, Zelensky, torna ad attaccare le truppe russe, la strategia militare e la propaganda di Mosca. «Al sud del paese abbiamo visto una tale quantità di “ucrainità” che non avevamo mai visto prima. Hanno colpito un vecchio panificio, una chiesa dell’800. Perché? I corridoi umanitari li mantengono solo nella direzione del loro Paese, per poche decine di persone. Perché? Solo per fare scena. Per farli riprendere dalle telecamere e dire come hanno salvato la popolazione. Che cinismo»… Poi, tornando sulla beffa della proposta dei corridoi umanitari proposti dal governo di Mosca, aggiunge: «C’è stato un accordo: ha funzionato? Al posto delle vie di fuga, hanno funzionato i carri armati russi. I Grad russi. Le mine russe».
L’appello a nuovi boicottaggi e all’embargo sulle esportazioni del petrolio per la Russia
E intanto, nonostante il richiamo a una tregua utile a mettere in salvo i profughi e a arginare il dilagare di sangue che scorre per le strade delle città ucraine, da Mariupol a Kharkiv, fino a Irpin, il presidente Zelensky torna a sollecitare una stretta sulle sanzioni commerciali. E ancora la no-fly zone agli alleati. A questo riguardo, in un altro video apparso ieri sui suoi canali social, il leader ucraino ha continuato a chiedere una incisiva azione di boicottaggio anti-russo e, «visto che la Russia continua la guerra», di «instaurare l’embargo sulle esportazioni del petrolio e dei prodotti petroliferi».
Intanto, l’esercito ucraino affronta il tredicesimo giorno di combattimenti
Nel frattempo, l’esercito ucraino ha affermato questa mattina che «il nemico sta continuando un’operazione offensiva. Ma il ritmo di avanzamento delle sue truppe è notevolmente rallentato». Nel tredicesimo giorno dell’assalto russo, lo Stato Maggiore delle forze armate ucraine ha affermato che, alle 6 ora locale, le truppe ucraine stavano continuando a difendersi nei settori meridionale, orientale e settentrionale. Ma che la capitale Kiev e la città settentrionale di Chernihiv erano ancora in mano ucraina. Parole di supporto morale alla resistenza ucraina, quelle dell’esercito ufficiale e dei civili che si sono uniti ai combattimenti, che sottolineano anche come: «Gli occupanti sono demoralizzati. E ricorrono sempre più spesso al saccheggio e alla violazione delle norme del diritto internazionale umanitario sui conflitti militari». Dal suo avamposto, invece, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky – riferisce il Guardian – si rivolgerà oggi alle 16 ai parlamentari britannici con un discorso trasmesso nella Camera dei Comuni a Londra.
Sotto, l’ultimo videomessaggio di Zelensky da Youtube.