Acquasanta – Roma
Acquasanta
Via Aldo Manuzio, 28 – 00153 Roma
Tel. 06/45550020
Sito Internet: www.acquasantaroma.com
Tipologia: pesce
Prezzi: antipasti 17/30€, primi 17/20€, secondi 22/25€, dolci 10€
Chiusura: Domenica sera; Lunedì a pranzo
OFFERTA
Confermiamo il nostro giudizio su Acquasanta, che rimane un ristorante dalle grandi potenzialità e con buone materie prime, ma che si cimenta in accostamenti talvolta comodi e collaudati con verdure spesso non stagionali. L’esecuzione dei piatti è ben fatta ma ci auspichiamo che lo chef possa spingersi ad osare di più coerentemente con l’idea di cucina creativa che sembra essere nelle sue corde. Sono presenti due percorsi degustazione da 5 e 8 portate rispettivamente a 55 e 70 euro, entrambi con opzione di abbinamento di vini. Venendo alla nostra esperienza, assieme a sfoglie e grissini speziati prodotti in casa, come amuse-bouche ci è stato servito un fresco gazpacho di anguria, crema di yogurt al lime e anguria piastrata. L’antipasto di carpaccio di tonno, albicocca in doppia consistenza, gelée ed essiccata, e maionese al miso era fresco, equilibrato e dal gusto persistente, troppo scontato invece il polpo piastrato su purè di carote e quenelle di cavolfiore, una combinazione ben eseguita ma non esaltante. Lo stesso possiamo dire dello spaghetto alle cozze, friggitelli e peperone crusco che abbiamo scelto come primo, non aiutato dalla cottura della pasta un po’ indietro. Anche la rana pescatrice, tra i secondi, era tenera e succosa, ma era abbinata a una scarola in doppia consistenza, alla brace e in estratto, uvetta, salsa di pinoli e soia, dove, per il contorno, ci aspettavamo una maggiore creatività. Prima del dolce il loro “reset”, un pre-dessert di gelato al fiordilatte, caviale di lampone e polvere di matcha, fresco e non eccessivamente pungente. Ed è forse il dessert il piatto più interessante, una riproposizione di una caprese in versione dolce, con una spuma di ricotta, granita di pomodoro e pomodoro in confettura, terra di cacao e basilico brinato con lo zucchero che abbiamo apprezzato per il riuscito equilibrio di consistenze e temperature. Abbiamo concluso con un rinfrescante ghiacciolo di pompelmo rosa e pera, seguito da un caffè che mancava di corpo e intensità.
AMBIENTE
Curato ed elegante, giocato su una palette color seppia e con arredi da bistrot newyorkese, tra tavoli in legno, cucina a vista e sgabelli rialzati. Molte le piante all’interno che si inseriscono tra le mensole aperte e le luci vintage creando un effetto urban-chic. Dispone di una piattaforma con tendoni che permette di mangiare all’aperto.
SERVIZIO
Disponibile e cortese anche se a tratti troppo sbrigativo.
Recensione a cura di: Roma de La Pecora Nera – ed. 2022 – www.lapecoranera.net