Altri crimini di guerra, prima di Bucha, documentati da HRW: stupri, saccheggi, esecuzioni
I cadaveri scoperti a Bucha, in Ucraina, “sollevano seri interrogativi su possibili crimini di guerra”. Lo fa sapere l’Onu, commentando la denuncia di fosse comuni nella località alle porte di Kiev tornata sotto il controllo delle forze ucraine. Sarebbero almeno 300 le vittime civili. E le immagini che giungono da Bucha hanno scioccato l’Europa e il mondo anche se la Russia nega tutto e parla di fotografie fabbricate ad hoc.
Ci sono tuttavia testimoni oculari che hanno raccontato alla ong Human Rights Watch gli orrori avvenuti a Bucha. Il 4 marzo i militari russi hanno circondato cinque uomini e ne hanno ucciso sommariamente uno. I soldati hanno costretto i cinque a inginocchiarsi su un lato della strada e a tirarsi la maglietta a coprire la testa e quindi hanno sparato a uno di loro. “E’ caduto in avanti e le donne che si trovavano lì hanno iniziato a urlare”, ha ricordato. E’ solo uno dei casi di crimini di guerra commessi dalle forze russe, e solo fra il 27 febbraio e il 14 marzo, documentati dall’organizzazione prima della denuncia delle forze ucraine entrate ieri nella cittadina a 30 chilometri da Kiev liberata dai russi.
Sulla base di interviste a dieci persone nelle zone occupate dai russi, Hrw ha documentato uno stupro ripetuto, due casi di esecuzioni sommarie, un caso con sei uomini uccisi e il secondo con uno, e altri casi di violenza e minacce illecite contro civili. I soldati sono anche implicati in saccheggi di proprietà civili.
“Chi ha perpetrato questi abusi è responsabile di crimini di guerra. I casi che abbiamo documentato rendono conto di una violenza deliberata, indicibile e crudele contro i civili ucraini”, denuncia Hrw in un comunicato.
A Staryi Bykiv, nella regione Chernihiv region, è avvenuta la seconda esecuzione sommaria documentata. Almeno sei uomini sono stati fermati e in seguito uccisi, come ha raccontato la madre di una delle vittime, che si trovava nei paraggi e che ha visto con i suoi occhi i corpi senza vita di tutti.