“Anpi ipocrita”. Prosegue la rivolta dei partigiani sulla linea “putiniana” ma Pagliarulo viene confermato

12 Apr 2022 14:54 - di Lucio Meo

L’ultima letterina al veleno, dopo quelle uscite sul Fatto Quotidiano“, è di un partigiano giornalista, Luca Bottura, penna sagace di Repubblica che sulla Stampa, questa mattina, si scaglia contro i vertici dell’Anpi per le posizioni a dir poco “ambigue” sulla guerra in Ucraina, da molti considerate troppo pacifiste, da altri perfino filo-putiniane. “Sono iscritto all’Anpi. Avevo incamerato la prima tessera una decina d’anni fa a una Festa de l’Unità a Conselice, provincia di Ravenna. Per un motivo: colà si editavano fior di bollettini partigiani e ancora oggi è una sezione particolarmente legata alla libertà di stampa. A un certo punto avevo due tessere. L’altra, veniva a portarmela a casa un vecchio partigiano che improvvisamente non è venuto più. Temo di sapere perché. Anzi, mi sa che sono indietro di qualche quota…”, scrive Bottura.

Anpi nella bufera, la rivolta prosegue

L’ultima gaffe dell’Anpi è stata la diffusione di un manifesto che celebra il 25 aprile, la festa della Liberazione, nel quale  si vedono alcune persone in una tipica piazza italiana, al cui centro c’è la scritta “L’Italia ripudia la guerra”. In generale, dunque, non l’aggressione all’Ucraina. Per non parlare della figuraccia delle bandiere sbagliate, ungheresi invece che italiane. Ma nei giorni scorsi la bufera era scattata anche per quel commento dei partigiani sulla strage di Bucha, che l’Anpi aveva condannato chiedendo però “una commissione d’inchiesta internazionale guidata dall’Onu e formata da rappresentanti di Paesi neutrali…”.

La lettera: “Basta ipocrisia, non parlate in mio nome”

Luca Bottura, dopo aver ricordato la sua militanza da antifascista, ricorda che “essere pacifisti si può, si deve, aumentare le spese militari è molto possibile che non serva a nulla, pensare alla fornitura di armi come via principale per sconfiggere il Golia russo è quantomeno strabico… con Mosca bisogna trattare, come del resto ha detto proprio Zelensky, nonostante le stragi di civili….”. Ma senza le armi ai partigiani Mussolini non sarebbe stato battuto, in estrema sintesi. E dunque – prosegue – “da decenni, in questa parte di mondo, ci sgoliamo a ripetere che il contrario del fascismo non era il comunismo, ma la democrazia. Cioè il contrario, anche, del pastiche autoritario che ha sostituito la dittatura del proletariato con una combinazione del peggio di capitalismo e socialismo reale. Davvero vogliamo offrirgli una sponda con questo tartufismo? Davvero vogliamo offrirla, qui da noi, a chi ancora pensa che i partigiani volessero sostituire dittatura a dittatura? Se sì, beh, non in mio nome…”, conclude Bottura. Tartufismo, per i non esperti di funghi, vuol dire ipocrisia.

Pagliarulo confermato presidente

Nonostante le polemiche, però, il Comitato nazionale dell’Associazione nazionale partigiani italiani, eletto dal Congresso di Riccione, nella riunione in corso a Roma con all’ordine del giorno la nomina degli organismi dirigenti, ha confermato, con solo 2 astenuti su 37 membri, Gianfranco Pagliarulo presidente nazionale.

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