L’Aquila ricorda il terremoto, pensando a Kiev: il braciere della memoria acceso da una rifugiata (video)
Dopo due anni di stop, dovuti al Covid, ieri sera la città dell’Aquila è tornata a commemorare in piazza delle vittime del terremoto del 2009, con la tradizionale fiaccolata partita da via XX settembre, una delle strade più colpite da sisma che in quella notte tra il 5 e il 6 aprile di 13 anni fa provocò 309 morti, devastando la città e altri 56 Comuni.
Circa 2mila persone si sono ritrovate al fianco del Comitato dei familiari delle vittime e delle autorità per dare vita a un corteo silenzioso che ha fatto tappa davanti all’ex Casa dello Studente, dove persero la vita otto universitari, per poi arrivare al Parco della Memoria, a piazzale Paoli, inaugurato lo scorso anno alla presenza del premier Mario Draghi. Ma gli aquilani hanno voluto dedicare la fiaccolata anche alle vittime della guerra in Ucraina, affidando alla giovane ciclista rifugiata, Valeriia Kononenko, l’accensione, insieme a un vigile del fuoco, del “braciere della memoria”.
Il sindaco Biondi: «Ci ritroviamo come comunità»
Il sindaco Pierluigi Biondi ha parlato di «una grande emozione che si rinnova, dopo che per due anni abbiamo dovuto celebrare questo momento, intimo ma anche comunitario, chiusi dentro casa e solo simbolicamente». Ora, invece, «è il momento di una comunità che si ritrova, e che rinnova non soltanto il suo dolore, ma anche l’auspicio di proseguire sulla strada della rinascita che L’Aquila e il cratere hanno imboccato a pieno». Ma, ha aggiunto Biondi, in questo frangente c’è anche un «auspicio a livello nazionale e internazionale» rispetto alla speranza di pace, per «far sentire la nostra voce contro ogni guerra e vittima innocente».
Il terremoto dell’Aquila e le vittime della guerra in Ucraina
Biondi, quindi, ha voluto dedicare la fiaccolata non solo alle vittime del terremoto, ma anche «a quanti perdono la vita nei conflitti che ci sono nel mondo: in questo momento quello che ci colpisce è al confine orientale dell’Europa». «Per questo il braciere nel Parco della Memoria, al termine fiaccolata, sarà acceso da atleti della Nazionale di ciclismo Ucraina. Ragazzi che ospitiamo negli alloggi del Progetto Case, costruite dopo il sisma per ospitare chi una casa non l’aveva più, nemesi tra accoglienza ricevuta e accoglienza restituita», ha spiegato Biondi, che sui social ha postato un commovente video sulla cerimonia che ha visto protagonisti i ragazzi ucraini.
Meloni: «Siamo ancora al fianco dell’Abruzzo»
«La notte del 6 aprile 2009 il terremoto spezzò 309 vite e distrusse interi paesi. L’Aquila e i territori confinanti cambiarono volto per sempre. Non possiamo dimenticare la grande forza degli abruzzesi che, con determinazione e coraggio, hanno affrontato questa dura prova cercando di ricostruire e ripartire», ha scritto Giorgia Meloni su Facebook. «Così come non possiamo dimenticare lo spirito di collaborazione di tutti gli italiani, uniti come un sol uomo nell’aiutare un popolo e fronteggiare l’emergenza. A 13 anni di distanza – ha concluso la leader di FdI – noi siamo ancora al fianco dell’Abruzzo».
La commovente cerimonia di commemorazione
Dopo l’accensione del “braciere della memoria”, la cerimonia dell’Aquila in ricordo del terremoto è proseguita con la lettura dei 309 nomi delle vittime e con una messa in suffragio celebrata dal cardinale Giuseppe Petrocchi, alla quale poi è seguita una veglia di preghiera. Biondi, quindi, ha tenuto un breve discorso, mentre in Piazza Duomo un maxischermo ha consentito ai cittadini di assistere alla fiaccolata e alla funzione religiosa e un fascio di luce azzurra, simbolo di speranza, veniva proiettato verso il cielo. Poi, alle 3.32, l’ora della scossa deleteria, ci sono stati i 309 rintocchi dal campanile della chiesa.
Il fiore di zafferano è il simbolo della memoria
Oggi le commemorazioni sono proseguite, mentre si celebra il lutto cittadino con le bandiere sugli edifici pubblici a mezz’asta e listate a lutto, con un momento di raccoglimento davanti la Casa dello studente e un momento di riflessione al Parco della Memoria promosso dal Comitato dei Familiari, per concludere con la piantumazione di un albero, simbolo di vita e di speranza. «Tutta la cittadinanza – ha ricordato Biondi – è invitata a indossare in questi giorni il Fiore della Memoria, la spilla celebrativa ideata dal Comune dell’Aquila, raffigurante un fiore di zafferano, un croco, identitario del nostro territorio, per ricordare con speranza le vittime del sisma, del Covid e di tutte le guerre».