Bassetti: «Basta polemiche, prima del Covid le persone morivano ugualmente per altri problemi»
«Dovremmo evitare di portare i decessi legati al Covid come argomento di contenzioso politico. Oggi viaggiamo su 150 morti al giorno, ma dobbiamo guardare ad un indicatore: qual è la differenza tra i morti giornalieri del primo trimestre del 2022 e quanto era la percentuale di decessi al giorno nel periodo 2016-2019, prima della pandemia? Ebbene, se guardiamo questi numeri, è abbastanza evidente che non si vede oggi nel 2022 un effetto sull’aumento della mortalità». Così all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, intervenendo su quanto affermato in un tweet dal virologo Massimo Galli rispetto al numero ancora alto di decessi in Italia: «Da noi i casi reali che non vengono “contati” sono moltissimi, troppi».
«Prima del Covid, quando non si facevano i tamponi, le persone morivano ugualmente per altri problemi, anche per l’influenza o per altri virus. Quindi non dobbiamo guardare il numero di decessi “per Covid” o “con Covid”, ma l’eccesso e nel 2022 grazie ai vaccini non c’è», afferma ancora Bassetti.
Bassetti contro la linea “rigorista” sulla mascherine
Bassetti replica anche a Speranza che ha ricordato come «la circolazione del virus è ancora significativa e serve usare la mascherina». Rimandando così a dopo Pasqua la decisione sull’eventuale stop all’obbligo al chiuso ipotizzato per maggio. «La pandemia non è finita e dobbiamo continuare sulla linea percorsa finora. Ma oggi la linea rigorista sull’uso della mascherina serve a molto poco, visto che abbiamo ancora 60mila contagi al giorno e l’obbligo delle mascherina c’è da due anni. Io sono dell’idea che si dovrebbe finire con questa declinazione dell’obbligo e andrei sulla raccomandazione della mascherina per gli anziani e i fragili al chiuso e all’aperto. Gli altri la useranno come il gel alcolico che uno si porta dietro e lo usa quando serve. Deve diventare un oggetto che può funzionare, ma non va declinato come obbligo».
«C’è un monoteismo quotidiano sbagliato»
Bassetti osserva che «Sars-CoV-2 è solo l’ultimo virus che causa una malattia respiratoria, ma ci sono centinaia di batteri, protozoi, virus che possono causare malattie infettive. C’è un monoteismo quotidiano sbagliato. Dobbiamo tornare a dire alle persone che ci sono le infezioni da pneumococco, da klebsiella, da genere emofilo, che c’è l’influenza o anche altri coronavirus».