Beatrice Venezi: «Le lobby culturali sono a sinistra. Meloni? Una donna coraggiosa»
Beatrice Venezi, direttore d’orchestra, domani sarà alla Conferenza programmatica di Fratelli d’Italia a Milano.«Il concerto del Primo maggio al MiCo, vivaddio di musica classica, per me è un impegno professionale e non politico. Se ci sono lobby culturali non sono a destra, ma a sinistra», dice in un’intervista a Il Giornale. Giorgia Meloni? Ricorda «una Fanciulla del West vittoriosa, perché è una donna coraggiosa, sicura di sé, forte dei propri valori, che prende posizioni anche scomode».
Beatrice Venezi: «Una candidatura non è nei miei orizzonti»
Il Maestro spiega che una candidatura «non è nei miei orizzonti, nessuno me l’ha chiesto ma mai dire mai». Ha mai subito molestie? «Vere e proprie molestie no, battute di persone da cui mi sono tenuta lontana. Ma è altrettanto violento non poter prendere posizione liberamente senza paura di ritorsioni». Lei si esprime liberamente: «Infatti lavoro e ricevo riconoscimenti per lo più all’estero, dove le simpatie politiche e ideologiche non contano».
Fa parte della consulta femminile del Pontificio consiglio per la Cultura
Beatrice Venezi, fa parte della consulta femminile del Pontificio consiglio per la Cultura racconta: «Rimarrei ore a bocca aperta ad ascoltare il cardinale Ravasi. Ci sono donne di tutte le fedi ed è un grande arricchimento». A che cosa sono ispirati i suoi abiti? «Mi volevano far dirigere vestita da uomo ma più mi dici che non posso fare una cosa e più la faccio». Afferma di essere «una pucciniana doc».
Sul doppio cognome per i figli
Sul doppio cognome per i i figli ha un’idea ben precisa: «È la prassi anche in Paesi apparentemente più conservatori di noi, come la Spagna. Ci sono donne che vogliono prendere il cognome del marito e altre no. Credo stia alla sensibilità personale». Lei
prenderebbe il cognome di suo marito? «Forse no. Mi piace il mio cognome. Sono fidanzata e innamorata, aspetto il momento propizio per avere figli. Non dico che sia facile coniugare lavoro e famiglia, anzi per il primo maggio bisognerebbe impegnarsi in questo senso». Il momento più difficile della sua carriera? «È una difficoltà quotidiana dover essere sempre pronta, schivare cattiverie e invidie gratuite».