Carlo Freccero accusato da un giornalista. “Ha fatto eliminare dalla Rete un articolo contro di lui”
La libertà di opinione e di parola è sacra: un concetto che viene ripetuto, giustamente, come un mantra. Anche relativamente a certe posizioni sulla guerra in Ucraina, come quella di Carlo Freccero. Posizioni che fanno sobbalzare sulla sedia tanti, ma che vengono rispettate. Sempre nel sacro diritto della libertà di parola.
Peccato però, che l’ex direttore di Raidue, teorico ai massimi livelli della tv provocatoria e trasgressiva, non abbia lo stesso approccio quando qualcuno scrive di lui in maniera negativa.
Se non ci credete, chiedete a Stefano Bini: il giornalista e conduttore televisivo ha dedicato a Freccero un ritratto velenoso, intimo e, per certi versi, opinabile. Era stato pubblicato sul sito de Il giornale d’Italia. Non potete leggere l’articolo perché è rimasto in rete per pochissime ore. Giusto il tempo che lo leggesse lo stesso Freccero. Anziché liquidare le 40 velenose righe in un’alzata di spalle e soprassedere dall’alto dei suoi 74 anni, è invece andato su tutte le furie. Proprio lui che ha teorizzato, ai massimi livelli, la libertà d’espressione. Ecco il racconto della “censura”, nella versione dello stesso Bini.
Carlo Freccero e la sfuriata sull’articolo di Bini
«Mi dispiace molto di questa situazione – racconta Bini al Secolo d’Italia – Mai avrei immaginato che Carlo Freccero chiamasse i miei capi e, per disperazione delle numerose call e intimidazioni, fossero costretti a togliere il pezzo. Ho raccontato uno spaccato di vita insieme con ironia e un pizzico di critica. Alla faccia della libertà di stampa che lui acclama tanto! Ma va bene così. Gli voglio bene, è un genio incompreso e così da ora in poi lo tratterò».
Freccero è stato per oltre 40 anni uno dei più influenti dirigenti della tv italiana (e francese): dall’inizio della guerra è diventato una delle voci più vicine alla propaganda filo-russa, così come nel periodo della pandemia era stato adiacente alle posizioni no-vax. Libero sempre di esprimersi su tutto, a ruota libera. Stavolta però non ha riconosciuto analoga libertà a chi ha scritto di lui. Le strane contraddizoni di certi maestri della libertà d’espressione.