Cartellino rosso a Will Smith, squalificato a metà: niente cerimonia per 10 anni, ma potrà competere e vincere
Cartellino rosso per Will Smith: alla fine, dopo tanto pensare e discutere, l’Academy ha deciso la punizione. L’attore “squalificato” dagli Oscar per 10 anni dopo lo schiaffo rifilato a Chris Rock nella cerimonia del 27 marzo. L’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, tra polemiche e recriminazioni, ha optato per una sorta di espulsione a termine – selettiva al limite del cerchiobottismo – e ha bandito il divo hollywoodiano 53enne, fresco vincitore della statuetta come miglior interprete per King Richard, con un provvedimento decennale. Una decisione arrivata, non a caso, subito dopo le dimissioni dall’istituto che Smith ha annunciato nei giorni scorsi. Da parte sua, quindi, la star di Hollywood non ha potuto far altro che commentare a caldo: «Accetto e rispetto la decisione». Del resto, gli è andata anche bene. Vediamo perché.
L’Academy squalifica Will Smith
L’attore squalificato per 10 anni dopo lo schiaffo
Così come senza precedenti è la pena decretata per quel ceffone che Will Smith ha stampato in pieno viso al collega Chris Rock, reagendo ad una battuta del conduttore, che ha inopportunamente ironizzato su sua moglie – Jada Pinkett Smith – definendola nel corso di un monologo comico in scaletta, «pronta per il Soldato Jane 2»: il sequel del film interpretato da Demi Moore, protagonista di un’iconica scena in cui l’attrice si rasa a zero la testa. Jada Pinkett Smith, però, come ormai molti sanno, in realtà sfoggia quel particolare look perché soffre di una importante forma di alopecia…
L’interprete potrà anche essere candidato in futuro e vincere altre statuette
In conclusione, insomma, una soluzione che salva capra e cavoli. Che bandisce, ma non ostracizza. Punisce, certo, ma non fino in fondo. Il Board, infatti, ha comunque deciso di non revocare a Will Smith l’Oscar vinto il 27 marzo per il ruolo del padre delle sorelle Williams nel film King Richard-Una famiglia vincente. Non solo. L’interprete potrà anche essere candidato in futuro e vincere altre statuette. Cosa che potrebbe accadere già alla prossima edizione del premio, sempre che gli studi Apple non si sfilino dal prossimo progetto che coinvolge il divo afroamericano: il thriller sulla schiavitù Emancipation. Diretto da Antoine Fuqua. E che dovrebbe uscire nei prossimi mesi.