Covid, contagi in calo. La Consulta: «La quarantena obbligatoria non viola la libertà personale»
Sono 66.535 i nuovi casi di Covid (69.596 ieri) nelle ultime 24 ore e 144 i morti (150 ieri). E’ quanto emerge dai dati del Ministero della Salute sulla situazione del contagio. Sono 442.029 i tamponi, tra molecolari e antigenici, processati nelle ultime 24 ore che fanno rilevare un tasso di positività al 15,05% in lieve aumento i ricoverati con sintomi, 24 in più di ieri per un totale di 10.102, mentre sono in calo le persone ricoverate in terapia intensiva, 9 in meno di ieri per un totale di 462. Sono 160.546 le vittime e 15.173.707 le persone contagiate da inizio pandemia. Il totale dei guariti tocca la soglia dei 13.763.554 (+70.946) mentre sono 1.249.607 le persone attualmente positive (-3.449).
Covid, la Consulta sulla quarantena obbligatoria
Le misure relative alla quarantena obbligatoria non violano la libertà personale. La Corte Costituzionale ha esaminato in camera di consiglio le questioni di legittimità costituzionale sollevate dal Tribunale penale di Reggio Calabria su alcune disposizioni del decreto legge n. 33 del 2020, che contiene misure per limitare la diffusione del Covid-19. In particolare sono state censurate le norme che introducono sanzioni penali nei confronti di chi, risultato positivo al Covid e sottoposto alla quarantena obbligatoria, lasci la propria dimora o abitazione.
La Consulta: non fondate le questioni
Il Tribunale ritiene che la quarantena obbligatoria incida non sulla libertà di circolazione dei cittadini (articolo 16 della Costituzione) ma sulla libertà personale (articolo 13 della Costituzione) e che, pertanto, i relativi provvedimenti debbano essere adottati dall’autorità giudiziaria o, nell’impossibilità, averne la convalida. In attesa del deposito della sentenza, l’Ufficio comunicazione e stampa fa sapere che la Corte Costituzionale ha dichiarato non fondate le questioni.
La quarantena obbligatoria incide sulla sola libertà di circolazione
La quarantena obbligatoria e le relative sanzioni penali, si legge nel comunicato stampa, così come regolate dalle disposizioni impugnate, incidono sulla sola libertà di circolazione. Non comportano alcuna coercizione fisica, sono disposte in via generale per motivi di sanità e si rivolgono a una indistinta pluralità di persone, accomunate dall’essere positive al virus trasmissibile ad altri per via aerea.